Alice Rossi e la sua Storia di Tesi sulla Yakuza giapponese

Cos’è la Yakuza? Alice Rossi ci spiega come la mafia giapponese abbia stretto un sodalizio sociale che permette una percezione di maggior sicurezza tra i cittadini in Giappone.

Università degli Studi di Milano – Scuola di Scienze della Mediazione Linguistica e Culturale
Corso di Laurea Magistrale in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale

Autore: Alice Rossi

Titolo: YAKUZA E IL PATTO SOCIALE: LA REALTÀ DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA GIAPPONESE

Per la tesi magistrale ho scelto di analizzare il fenomeno della mafia giapponese, nota come yakuza, mettendo in evidenza il ruolo che essa ricopre nel garantire la sicurezza personale dei singoli cittadini, assorbendo la microcriminalità, sancendo un patto “sociale” di tolleranza con lo Stato, la società civile e la polizia.

Ho voluto trattare questo argomento essendo stata io stesso in Giappone per motivi di studio. Ho avuto modo di sperimentare questa sicurezza di cui avevo solo letto, significa abitare a Tokyo in periferia e poter tornare di notte a piedi a casa da sola senza paura, senza dovermi guardare le spalle, poter andare in giro in metropolitana con lo zaino senza preoccuparmi di borseggiatori o altro. Non c’è quella delinquenza alla quale noi purtroppo siamo abituati, che ci fa stare sempre all’erta quando giriamo nelle grandi città, ma non solo.

Analizzando il fenomeno meglio ho scoperto appunto l’esistenza di questa antica collaborazione tra le istituzioni e la mafia giapponese, che non permette alla microcriminalità di diffondersi. Oggi la linea politica del governo segue una maggiore chiusura verso queste organizzazioni a partire dagli anni Novanta, tuttavia il “patto sociale” rimane radicato nella realtà criminale giapponese.

Non penso di approfondire questo argomento in futuro; nel caso dovessi tornare in Giappone, magari potrei interessarmi a questa possibilità. Non so se mi sarà utile per il mio futuro lavorativo, ma mi ha dato molte soddisfazioni e di certo mi ha aiutato ad approfondire la conoscenza della cultura e della geopolitica giapponese, potendo tornarmi utile un giorno magari.

Per chi volesse saperne di più sulla mafia giapponese consiglio invece il libro “Yakuza. Un’altra mafia” di Giorgio Arduini oppure il dossier che ho scritto e che è stato pubblicato su Orizzonti Internazionali

Il mio corso di laurea magistrale era Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale alla Statale di Milano, ho studiato Giapponese anche in triennale a Bergamo, quindi ho deciso di continuare e sono stata in Giappone per tre mesi per conseguire l’attestato internazionale e conoscere meglio questo Paese e i suoi abitanti.

La figura professionale che forma il corso di laurea che ho frequentato spazia dal traduttore all’impiegato in ufficio commerciale estero, insomma ovunque serva qualcuno che parli bene le lingue e sia in grado di gestire relazioni internazionali sia in ambito aziendale, sia nel turismo.

Spero di poter trovare un lavoro che mi permetta di utilizzare le competenze linguistiche maturate.

Dovessi tornare indietro proprio a partire dal liceo, farei il linguistico invece dello scientifico. Per l’università rifarei quello che ho fatto, non mi sono pentita. L’unica cosa, avrei voluto poter studiare una lingua in più al liceo, in modo da essere più concorrenziale nel mondo del lavoro, magari aggiungendo francese, oltre a inglese, giapponese e spagnolo. Però, tutto sommato, ho conosciuto persone speciali che non avrei conosciuto altrove (sia al liceo, sia in università) e ho ricordi molto felici di questi anni di studio che mi hanno permesso di creare vere e proprie amicizie che, nonostante le strade si siano poi inevitabilmente separate, resistono ancora.

Per quanto riguarda il consiglio per un futuro laureando direi di scegliere un argomento di personale interesse e non farsi consigliare o suggerire cosa fare da altri o dal proprio relatore. Se l’argomento che dobbiamo trattare ci interessa risulta più semplice leggere e scrivere tanto, impiegandoci di conseguenza anche meno tempo.

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Storia di Tesi di Alice Rossi

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