Giulia-Panini--violenza-domestica

Definiamo violenza domestica tutte le azioni di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, avvenute all’interno del nucleo familiare.
E purtroppo, negli ultimi anni, se ne sente parlare molto.
Giulia decide di affrontare l’argomento nella sua tesi.

Autore: Giulia Panini
Università Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Facoltà: Scienze Politiche Sociali e Internazionali – Corso di Sociologia della devianza e criminologia
Titolo: Violenza domestica: tra aspettative giuridiche e concretezza. Le realtà di Bologna e Maranello.
Di che cosa tratta la tua tesi?

Nella mia tesi ho cercato di approfondire le giurisdizioni mondiali, europee ed italiane in merito alla tutela e protezione di donne vittime di violenza domestica e, eventualmente, dei loro figli. Nel primo capitolo ho voluto definire il fenomeno: chi sono gli autori, come si pone la società nei loro confronti, in che modo vengono rappresentati dai media, ecc…

Nel secondo ho elencato e spiegato, in ordine cronologico, le leggi e le norme internazionali, europee e nazionali che regolano le sanzioni per gli autori di violenza domestica e le protezioni nei confronti delle vittime. Infine, nell’ultimo capitolo ho illustrato cosa concretamente viene offerto a vittime e autori di violenza domestica, introducendo anche l’argomento dei percorsi trattamentali per i partner violenti.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Ho scelto questo argomento in quanto quotidianamente si leggono o si sentono notizie in merito a femminicidi avvenuti in casa. Mi sbalordiva come la maggior parte degli autori di violenze fossero partner o ex partner, anziché sconosciuti come si è soliti pensare. Si ha spesso paura dell’esterno, ma in certi casi le autorità dovrebbero preoccuparsi dell’interno. Come motivazione ultima, ho trovato interesse verso Bologna e Maranello, città in cui studio e vivo personalmente, perché non ero a conoscenza dei meccanismi di tutela e delle strutture disponibili per le vittime di violenza domestica.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Consiglio di decidere l’argomento da soli, ma con l’approvazione del relatore o della relatrice, in modo che per entrambi non sia pesante o faticoso dar vita alla tesi. Infine, consiglio di scegliere un argomento non troppo complesso, ma comunque con un tocco di originalità.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Ho scelto una copertina rigida setosa del colore viola ametista, con stampa oro metallizzato.
Volevo la tesi viola, così che potesse intonarsi al nastro lilla della mia facoltà.
Ho trovato il materiale di stampa originale e raffinato.
Ho visto poche tesi come la mia il giorno della proclamazione.

Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Sì perché mi ha permesso di studiare diversi ambiti (diritto, storia, statistica, sociologia ed economia) e capire meglio quale fosse il più interessante per i miei gusti. Inoltre, mi permette di accedere alla magistrale di Scienze criminologiche per l’investigazione e la sicurezza di Forlì.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Mi direi di godermi di più gli anni universitari, senza farmi venire il mal di pancia per l’ansia, e di non paragonarmi mai ai miei compagni. Ogni percorso è unico e ogni studente è diverso. Non è obbligatorio essere tutti allo stesso punto ed esserci arrivati allo stesso modo.


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