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Le tigri (Panthera tigris) rappresentano una delle icone della biodiversità mondiale, ma sono anche una delle specie più minacciate di estinzione a causa della perdita di habitat, della caccia illegale e del traffico di parti del corpo.
La conservazione di queste maestose creature richiede strategie avanzate per comprendere e proteggere la diversità genetica all’interno delle popolazioni residue.
Martina Costanza con la sua tesi sperimentale, sviluppa un pannello di microsatelliti con l’obiettivo di monitorare le popolazioni di tigri, sia in ambiente naturale che in cattività.

Autore: Martina Costanza Maragucci
Università Alma Mater Studiorum di Bologna – Facoltà di Medicina Veterinaria – Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Animali LM-9
Titolo: Sviluppo di un pannello di loci microsatellite in Panthera tigris per applicazioni in Genetica della Conservazione e Forense
Di che cosa tratta la tua tesi?

La mia tesi sperimentale si focalizza sulla conservazione genetica dei grandi felini, concentrandosi in particolare sulle tigri, una specie gravemente minacciata di estinzione.
Dopo aver eseguito il campionamento direttamente sul campo, ho sviluppato e ottimizzato un insieme di microsatelliti altamente informativi.
Questi marcatori genetici sono stati progettati per facilitare il monitoraggio delle popolazioni di tigri sia in ambiente naturale che in cattività, utilizzando sia campioni biologici invasivi che non invasivi.
Inoltre, questi microsatelliti sono stati impiegati per la ricostruzione dei profili genetici delle tigri, l’identificazione dell’appartenenza tassonomica e dell’origine genetica delle popolazioni, la determinazione delle relazioni parentali e la rilevazione degli ibridi interspecifici.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Sono appassionata di animali e della vita di laboratorio, quindi unire la genetica e la conservazione di questi animali è stata la scelta più passionale che potessi fare per me stessa.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Per quanto possa sembrare banale, il mio consiglio è quello di godersi il momento il più possibile.
È un viaggio lungo e, a tratti, snervante e faticoso ma ogni fase che caratterizza la scrittura è speciale. Persino l’attesa delle correzioni del relatore. Consiglio di rendere proprio l’elaborato di tesi, di non aver paura di far emergere la propria personalità.
La tesi finale diciamo che rappresenta il “figlio” del laureando, quindi ogni momento è realmente da godere a pieno.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Ho scelto una rilegatura incisa a tinta unita di colore Beige. Volevo qualcosa di elegante e professionale ma anche originale… e devo dire che ne sono stata pienamente soddisfatta

Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Sì, assolutamente.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Mi direi di non pensare troppo al futuro.
Ho realizzato la mia vera vocazione professionale solo al termine dei cinque anni di studio, dopo aver esplorato un’ampia gamma di idee e interessi. L’università si distingue proprio per questa capacità di aiutare gli studenti a scoprire ciò che veramente li appassiona e ciò che non lo fa.


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