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La tecnologia fa parte della nostra quotidianità ormai da anni.
Chi vivrebbe più senza smartphone? O senza computer?
In un modo o nell’altro la tecnologia ha migliorato la nostra vita…
E continua a migliorarla, aiutandoci a cercare un futuro più green e sostenibile…
Ma se per migliorare la nostra vita, stessimo in realtà inquinando la nostra terra e la nostra salute?
Martina ci parla della sua tesi che esplora il ruolo terre rare, metalli usati per la realizzazione di strumenti tecnologici.

Autore: Martina Boscarato
Università degli Studi di Siena – Dipartimento di scienze politiche e internazionali – Corso di Laurea Magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche
Titolo: Metalli strategici e terre rare: il petrolio del futuro. Il paradosso della transizione energetica e gli squilibri internazionali.
Di che cosa tratta la tua tesi?

La mia tesi esplora il ruolo delle terre rare e dei metalli strategici, materiali poco conosciuti ma essenziali nella vita di tutti i giorni. Questi elementi, 17 in totale, sono fondamentali per la realizzazione di strumenti tecnologici e applicazioni dell’industria moderna.
Ma la loro estrazione e raffinazione implicano processi complessi e dannosi per la biodiversità e la salute umana.

La Cina detiene il primato nella produzione, attratta dai bassi costi della manodopera e dalla mancanza di regolamentazione ambientale.
Questo crea un paradosso nella transizione energetica, dove la produzione di energia alternativa, danneggia l’ambiente e la salute. Molti paesi, inclusi quelli dell’UE, dipendono dalle esportazioni cinesi perché non hanno giacimenti sfruttabili localmente, rendendo le relazioni tra gli Stati complicate e instabili.

Il futuro delle filiere tecnologiche ed ecologiche è incerto, influenzato dai mercati e dagli interessi nazionali. È cruciale sviluppare relazioni diplomatiche collaborative per affrontare questo controverso paradosso e garantire una transizione sostenibile.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

La scelta di questo argomento è stata assolutamente imprevista.
Leggendo un libro sulle materie prime, ho deciso di contattare lo scrittore pe un approfondimento personale. Da questa chiacchierata è emersa la tematica, la quale mi ha molto incuriosita e appassionata a tal punto di volerci scrivere la tesi.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Scegliere un argomento di ricerca che susciti il proprio interesse è fondamentale. Nella mia esperienza, ho incluso elementi da diverse discipline come chimica, tecnologia, robotica, economia e scienza. Questa ricerca è stata una scoperta personale e l’apprendimento di nuove cose è sempre gratificante. Raccomando quindi di optare per un tema che ti appassioni, rendendo così il lavoro più leggero e coinvolgente.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Per la tesi ho scelto una rilegatura rigida in velluto rosso.
Inizialmente non ero convinta del colore rosso, non volevo cadere nella banalità. Ma il tocco vellutato ha reso tutto molto più originale ed elegante. Il risultato è stato bellissimo.

Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Assolutamente sì!
Il mio percorso universitario è stato gratificante nonostante le sfide e la complessità di alcuni esami. Ho imparato molto e ho trovato soddisfazione. Inoltre, ho avuto la fortuna di incontrare persone davvero speciali, che hanno reso l’esperienza ancora più significativa.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Le direi di non preoccuparsi, che non è la prima né sarà l’ultima persona a dover affrontare questo percorso. Quindi non è inferiore a nessuno e che ce la farà!


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