Titolo: “Profili giuridici ed applicativi dello Stress Lavoro Correlato”
Come esiste uno stress, a dosi accettabili, che ha effetti positivi sul nostro organismo, consentendoci di reagire in modo efficace ed efficiente agli stimoli esterni e di innescare un’adeguata soglia di attenzione verso le esigenze dell’ambiente, un’esposizione prolungata a fattori stressogeni invece, può essere fonte di rischio per la salute dell’individuo, sia di tipo psicologico che fisico, riducendo l’efficienza sul lavoro (assenteismo, malattia, richieste di trasferimenti…).
Il processo di valutazione del rischio parte dall’identificazione delle fonti di stress nell’ambiente di lavoro, attraverso l’utilizzo di opportuni indicatori suddivisi tra quelli relativi al contesto lavorativo e quelli riconducibili invece al vero e proprio contenuto del lavoro.
Tra i primi risultano essere fonti di stress particolarmente significative gli ambiti legati a cultura e funzione organizzativa (problemi legati alla comunicazione, scarsi livelli di sostegno e assenza di obbiettivi professionali), ad ambiguità nella definizione della carriera professionale e del ruolo all’interno dell’azienda, a mancanza di autonomia relativamente alle responsabilità assegnate e a difficoltà nel gestire rapporti interpersonali sul luogo di lavoro.
Per quando riguarda invece il contenuto del lavoro, le fonti di stress possono derivare da orari di lavoro particolarmente pesanti, anche per esempio sui turni, a carichi di lavoro eccessivi, a organizzazione del lavoro inadeguata rispetto alle competenze professionali, e infine (ma non ultimo) a carenze infrastrutturali del luogo di lavoro, come ad esempio scarsa illuminazione, temperature disagevoli, scarse condizioni igieniche, spazi insufficienti.
Alcune delle categorie professionali più interessate dallo Stress Lavoro Correlato sono: personale sanitario, personale delle forze dell’ordine, operatori dei servizi sociali, insegnanti e autotrasportatori.
Cari studenti… se siete tra una di queste categorie, meglio sapere che prima o poi un po’ di stress è naturale. Ma occhio alla quantità!
Torniamo ora a Michela…
Sicuramente, per svolgere al meglio il mio ruolo all’interno del gruppo di lavoro aziendale e cercare di portare nel mio piccolo dei miglioramenti nell’affrontare una tematica così difficile e soggettiva.
Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Di avere ben chiari i limiti entro i quali si vuole mantenere l’argomento trattato per evitare troppa dispersione di tempo.