Pensando agli spaghetti ogni italiano ha bene in mente questa immagine:
Jessica però non si è fermata qui 🙂
Ha scelto gli spaghetti come oggetto principale della sua Tesi di Laurea in Scienze Gastronomiche.
Università degli Studi di Parma – DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEGLI ALIMENTI E DEL FARMACO
Titolo: VALUTAZIONE DELL’INDICE GLICEMICO DI DUE SPAGHETTI FORMULATI CON DIVERSE QUANTITÀ DI FARINA DI LENTICCHIE ROSSE – GLYCEMIC INDEX OF SPAGHETTI PRODUCED WITH TWO DIFFERENT CONTENT OF RED LENTIL FLOUR
Autore: Jessica Gugole
Lo scopo della mia tesi è stato quello di valutare l’indice glicemico di due spaghetti prodotti con diverse quantità di farina di lenticchie rosse: una versione prevede 50% farina di lenticchie rosse e 50%farina di semola di grano duro, l’altra versione è stata prodotta con 100% farina di lenticchie rosse.
Ho voluto toccare questo argomento perché mi interessa molto l’ambito della nutrizione, tant’è che farò la magistrale in scienze dell’alimentazione.
Analizzando questi due tipi di spaghetti ho potuto confermare il basso indice glicemico di questo formato di pasta, indice glicemico che rimane basso anche a seguito dell’aggiunta di farina lenticchie rosse che contiene molta fibra (la fibra è uno dei fattori che influenzano ed abbassano l’indice glicemico dei prodotti a base di carboidrati). Sono paste interessanti perché apportano componenti nutrizionali assenti nella pasta di semola (come fibra e proteine). Sono un ottimo prodotto in grado di incentivare il consumo di legumi (che in Italia è molto basso). Inoltre gli spaghetti prodotti con 100% farina di lenticchie rosse può essere consumato anche da individui aventi malattie metaboliche, quali diabete e celiachia.
Uno degli sbocchi lavorativi ai quali posso ambire dopo la laurea magistrale in scienze dell’alimentazione è la figura del nutrizionista. Quindi potrei benissimo proseguire ed approfondire gli studi svolti in triennale su questi spaghetti.
Penso che questo lavoro di Tesi potrebbe essermi d’aiuto nel seguire e curare persone affette da diabete o celiachia.
La laurea triennale in scienze gastronomiche permette diversi sbocchi lavorativi come: Turismo enogastronomico, produzione e distribuzione dei prodotti tipici e della gastronomia, consorzi di Tutela e valorizzazione dei prodotti tipici, organizzazione eventi fieristici legati alla gastronomia, attività commerciali specializzate, grande distribuzione, e-commerce, comunicazione, marketing, giornalismo e letteratura eno-gastronomica, educazione alimentare.
Il consiglio che posso dare ad un futuro laureando è scegliere un argomento che sia in grado di stimolare la stesura della tesi e che possa essere un punto di partenza per creare il proprio futuro.
Sceglierei nuovamente questo corso di laurea. Sono più che soddisfatta del mio percorso, sono stati tre anni molto importanti e proficui che mi hanno formato non solo nell’aspetto culturale ma anche in quello personale, permettendomi di crescere molto.
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In bocca al lupo Jessica (e che il lupo si sia fatto una scorpacciata di spaghetti!)
Pare che gli studenti fuori-sede non mangino solo spaghetti… Clicca qui