Storia di Tesi di Alessio Coppola

Sentiment Analysis: Analisi del sentiment o Sentiment analysis (ma anche opinion mining) è la maniera a cui ci si riferisce all’uso dell’elaborazione del linguaggio naturale, analisi testuale e linguistica computazionale per identificare ed estrarre informazioni soggettive da diverse fonti. L’analisi del sentiment è ampiamente applicata per analizzare social media per una varietà di applicazioni, dal marketing al servizio clienti.

In concreto consiste nell’estrazione e analisi delle opinioni che gli utenti esprimono nel web rispetto a prodotti e/o servizi, per misurare la brand perception. Viene fatta un’analisi del testo utilizzato nel commento, nel feedback, sui social (social media analysis).

In generale l’obiettivo principale della sentiment analysis è determinare la polarità generale di un documento, ossia classificare un documento o frase in positiva, negativa o neutrale. Le piattaforme più avanzate riescono anche a fornire dati rispetto al numero di commenti/opinioni registrate.

Questo aspetto è molto importante per le aziende di oggi, che basano parte della loro reputazione, proprio sul feedback diretto che ricevono dai clienti pubblicamente.

Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Studi Umanistici
Laurea magistrale in Lingue e Letterature Moderne

Titolo: Sentiment Analysis and Social Networks: Analytics with the new Internet Technologies

Autore: Alessio Coppola

Di cosa tratta la tua tesi?
In breve, la Sentiment Analysis (Analisi del Sentimento) è una tecnica utilizzata da grandi e piccole aziende che vogliono cercare di capire quale impatto un determinato evento ha causato sul loro pubblico. Un esempio di evento può essere il lancio di un nuovo smartphone, una nuova macchina e simili, la diffusione di una notizia riguardante uno scandalo e tutto ciò che può causare un certo tipo di reazione da parte del pubblico.
Le cosiddette analytics sono, appunto, i metodi che vengono usati per portare avanti l’analysis e che possono variare a seconda dell’ambito in cui si lavora (nella mia tesi ne ho elencati alcuni). Al giorno d’oggi questi metodi sono automatizzati, ma c’è ancora molto lavoro da fare affinché essi possano essere effettivamente considerati come infallibili.
Per questo ho deciso di lavorare su di un database di oltre 1000 commenti presi dalle pagine Facebook di Virginia Raggi e Matteo Renzi ed etichettarli manualmente come positivi/negativi in base al mio giudizio, confrontando poi i risultati con uno dei tanti strumenti automatizzati per vedere se effettivamente questi metodi sono efficaci o no.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Nonostante io abbia affrontato studi umanistici (Lingue), sono sempre stato interessato alla tecnologia e all’informatica in generale. L’interesse verso questo argomento in particolare è nato a seguito di uno degli esami della magistrale (Informatica Applicata) per il quale ho dovuto lavorare nello stesso ambito ma, ovviamente, in misura molto più ridotta rispetto a ciò che è stato fatto per la tesi.
Le conclusioni che ne ho tratto sono molteplici ed impossibili da elencare e spiegare tutte. Per farla breve, gli strumenti automatizzati funzionano abbastanza bene soltanto in presenza di certe condizioni (qualità dei commenti, corretta ortografia degli stessi, espressione chiara di un parere positivo/negativo, ecc.); il fattore più importante, però, è sicuramente la quantità: questi strumenti hanno bisogno di un’altissima quantità di commenti per avere modo di confrontarli tutti ed ottenere una maggiore precisione (si parla di minimo 5000 commenti).

In futuro continuerai ad approfondirlo?
Attualmente mi trovo a Mestre (Venezia) per assunzione nelle Poste locali, ho colto la palla al balzo per ambientarmi dal momento che vorrei seguire un master in Digital Humanities (Informatica Umanistica) proprio qui alla Ca’ Foscari, da novembre 2017 a ottobre 2018. Questo master approfondirebbe ancora di più ciò che ho studiato per la mia tesi.

Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?
Credo mi sarà utile in minima parte, nel senso che ciò che ho fatto io riguarda al massimo il 10% di tutta l’informatica umanistica. Ovviamente, se riuscirò a lavorare stabilmente in questo ambito, mi sarà sicuramente utile essermi approcciato a questo argomento già dalla mia tesi di laurea.
Inutile dire che una tesi in questo ambito mi fornisce sicuramente alte possibilità di entrare al master a cui sono interessato (rispetto ad una normale tesi in lingua/letteratura).

Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Se parliamo di “format” e di stesura, il mio più grande consiglio è portarsi avanti il più possibile. Per esperienza, è fondamentale segnarsi da qualche parte la nota bibliografica di OGNI libro che si cita e salvarsi nei preferiti OGNI sito che si visita e che si ritiene utile; in questo modo si risparmia tantissimo tempo, perché se alla fine della stesura si vuole andare a ripercorrere tutta la tesi per trovarsi le fonti da citare e spulciarsi la cronologia internet per ritrovarsi tutti i siti, si possono perdere anche 1-2 giorni.
Un altro consiglio, se ad esempio avete mandato dei capitoli al relatore ma non ottenete risposta in tempi brevi, è o di iniziare un altro capitolo (se dovete ancora scriverne altri) o di iniziare a scrivere i “contorni” della tesi; potete, ad esempio, iniziare a scrivere bibliografia e sitografia (se avete seguito il mio consiglio precedente e, quindi, avete già molte note segnate), abbozzare un indice, abstract, introduzioni e conclusioni, magari potete rifinire stilisticamente la tesi o semplicemente fare il frontespizio. Fidatevi, sono cose che a volte possono dare dei problemi, fatele prima se potete e risparmierete molto tempo.

Il tuo corso di laurea che figura professionale forma? Dove potresti lavorare?
La laurea magistrale in Lingue e Letterature Moderne non ha bisogno di presentazioni. Le figure professionali che vengono formate sono abbastanza conosciute: traduttori privati/dipendenti, interpreti, professori a livello elementare/universitario, ecc. Gli ambiti lavorativi, nel 90% dei casi, sono le scuole, ma ci sono anche possibilità lavorative in parlamento, nelle ambasciate estere, e in generale in tutti quei posti dov’è richiesta una spiccata conoscenza delle lingue.

Sceglieresti di nuovo il corso che hai frequentato?
Sì, ma scegliendo una seconda lingua diversa da ciò che ho fatto: tedesco invece di spagnolo.

Grazie Alessio Coppola per queste risposte dettagliate e molto interessanti (anche per noi di Tesi24!).
Le terremo sicuramente in considerazione… E in bocca al lupo per il master!

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