Storia di Tesi di Nicoletta Casotti: insegnare l'italiano agli stranieri

Imparare l’italiano? Non è affatto storia semplice, soprattutto se la tua lingua madre arriva da lontano.
Nicoletta ha scelto per la sua vita una carriera impegnativa e appassionante che fa dell’insegnamento e dell’attenzione educativa all’essere umano il fulcro della sua quotidianità. Ha affrontato questo tema da una prospettiva originale e sicuramente molto attuale. Questa caratteristica siamo certi che avrà reso il suo lavoro di tesi sicuramente faticoso ma decisamente molto utile e stimolante anche per il suo futuro! Brava!

Università degli Studi di Firenze – Scienze della Formazione Primaria

Titolo: Insegnare l’italiano ai ragazzi stranieri. L’esperienza nel Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Lucca.

Autore: Nicoletta Casotti

Di cosa tratta la tua tesi?
La mia tesi illustra l’esperienza svolta in un Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti.
La ricerca ha sviluppato un’osservazione all’interno del CPIA, al fine di rilevare le modalità e le strategie didattiche per facilitare l’apprendimento dell’italiano come L2.
Attraverso metodologie didattiche adeguate e strumenti efficaci, per mezzo della ricerca e dell’analisi sono state rilevate le motivazioni che spingono gli studenti a imparare una nuova lingua, le difficoltà che incontrano, le differenze tra gli apprendenti, facendo riferimento alla loro lingua madre.
Sono stati osservati e condotti progetti didattici con gli studenti provenienti da diverse parti del mondo: Cina, Africa, Paesi Arabi, Est Europa, e appartenenti a fasce di età comprese tra i 20 e i 40 anni.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Ho voluto affrontare questa tematica perché, nella società multiculturale odierna, ritengo sia indispensabile garantire a tutti una formazione scolastica adeguata e facilitare l’apprendimento della lingua italiana, fattore di integrazione sociale, ma soprattutto di apprendimento. Un altro motivo per il quale ho voluto esporre la mia esperienza è stata anche la passione per le lingue straniere, osservando e capendo il processo di apprendimento di una seconda lingua da parte di studenti di origini diverse. In conclusione, nell’insegnamento della seconda lingua, si è dimostrata l’efficacia della glottodidattica ludica, dell’apprendimento cooperativo, dell’esperienza pratica attraverso la didattica laboratoriale.
Questa mia esperienza è stata costruttiva, ritengo di aver arricchito in maniera considerevole le mie conoscenze, e di aver ampliato il mio bagaglio culturale attraverso il confronto con gli altri, scoprendo che la lingua non è sempre una barriera.

In futuro continuerai ad approfondirlo?
Sicuramente approfondirò l’argomento, visto che insegnerò a scuola e avrò anche alunni non italiani.

Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?
Credo che mi sarà utile perché, come ho detto in precedenza, sarò insegnante alla scuola primaria, e potrò utilizzare le tecniche che ho trattato nella tesi, anche se il lavoro che ho fatto era con ragazzi e adulti, potrò rieditare e adattare quelle attività all’età dei bambini della scuola primaria.

Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Un consiglio che do è quello di scegliere un argomento che piace e del quale si ha passione, ma spesso non è possibile perché sono i professori che scelgono l’argomento, quindi un suggerimento che posso dare è quello di cercare una buona bibliografia, non farsi prendere dal panico e… iniziare a scrivere!.

Il tuo corso di laurea che figura professionale forma? Dove potresti lavorare?
Il mio corso di laurea, Scienze della Formazione Primaria, abilita all’insegnamento nelle scuole primarie appunto, forma quindi la figura dell’insegnante. Potrei lavorare in qualsiasi scuola primaria come docente.

Sceglieresti di nuovo il corso che hai frequentato?
Sì, sceglierei di nuovo il corso che ho frequentato perché amo molto l’insegnamento, avrei solo preferito avere più ore di tirocinio da svolgere nelle scuole.

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