Giada-Beltrami-scompenso-cardiaco

Sono molti i servizi sanitari dedicati a persone affette da scompenso cardiaco, dopo essere state dimesse.
A seguito di un’esperienza diretta, Giada per la sua tesi, ha deciso di presentare proprio questi servizi, con focus sulle competenze dirette degli infermieri.

Autore: Giada Beltrami
Università di Milano Bicocca – Corso di laurea di Infermieristica
Titolo: Il follow up della persona con diagnosi di scompenso cardiaco: le competenze infermieristiche nei diversi setting di cura
Di che cosa trattava la tua tesi?

La mia tesi offriva una panoramica sui servizi sanitari di cui una persona affetta da scompenso cardiaco può usufruire una volta dimessa dalla struttura ospedaliera, con particolare riferimento alle competenze dell’infermiere nei diversi luoghi di cura.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Ho scelto questo argomento partendo da un’esperienza concreta che ho avuto durante un tirocinio nel secondo anno di studi. Una paziente affetta da scompenso cardiaco è stata ricoverata nuovamente dopo poco tempo dalla sua dimissione, probabilmente proprio perché poco seguita sul territorio.
Inoltre, mi sono sempre posta come caregiver di persone con patologie croniche all’interno della mia famiglia, per cui l’assistenza territoriale per questa tipologia di pazienti mi è particolarmente a cuore.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

La chiave secondo me è proprio la scelta di un argomento che piaccia, su cui lavorare e approfondire con interesse. Così il duro lavoro peserà, sicuramente, di meno!

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Giada-Beltrami-1-scompenso-cardiacoHo deciso di stampare una rilegatura rigida brillante color bianco perla, con le scritta fucsia

La tua Laurea è servita per il tuo futuro lavorativo? Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Sì, mi sono laureata il 22 novembre e il 29 dicembre già lavoravo. Sceglierei altre mille volte il corso di laurea che ho frequentato.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Mi direi di fare tutto con più calma e molta meno ansia. Mi tranquillizzerei sul fatto che, prima o poi, riuscirò a fare tutto. E mi direi di metterci sempre impegno e costanza, oltre che passione, che deve essere la base di partenza di tutto.


Anche Michele nella sua tesi, affronta una problematica che colpisce maggiormente pazienti con problemi cardiocircolatori. Leggi qui.

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