La pornografia non egualitaria esercita un impatto significativo sulle dinamiche delle relazioni di genere, influenzando le percezioni, i comportamenti e le aspettative nei confronti degli uomini e delle donne.
Giorgia analizza l’argomento nella sua tesi.
Autore: Giorgia Caputo
Università degli Studi di Milano – Facoltà di Studi Umanistici – Corso in Scienze Umanistiche per la Comunicazione
Titolo: Pornografia non egualitaria e riduzione al silenzio
Di che cosa tratta la tua tesi?
La mia tesi esplora le indagini filosofiche e semiotiche sull’impatto della pornografia non egualitaria sulla società, concentrandosi specificamente sulle interazioni sessuali tra uomini e donne. Questa forma di pornografia, caratterizzata dalla presenza di violenza di genere, violenza sessuale e linguaggio violento nei confronti delle donne, viene analizzata come un linguaggio che subordina le donne e sopprime le loro voci. La ricerca evidenzia come, di fronte ad avanzamenti sessuali non desiderati, le donne trovino difficoltà nel rifiutare con successo, essendo effettivamente silenziate dalla presenza pervasiva di questo tipo di discorso pornografico.
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
L’argomento era stato menzionato dal professore di semiotica e mi aveva molto interessata. Ho deciso, quindi, di volerlo approfondire per il mio elaborato di tesi.
Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?
Un consiglio che mi sento di dare a un collega che deve scrivere la tesi è quello di scegliere un argomento che appassioni, senza lasciarsi influenzare da quanto dicono gli amici e i genitori.
Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?
Per la mia tesi ho scelto una rilegatura rigida setosa in colore Bordeaux Imperiale con stampa dorata.
L’ho selezionata perché desideravo che la mia tesi fosse esteticamente affascinante, distintiva e intramontabile, combinando elementi di originalità con una raffinatezza classica che conservasse la sua bellezza nel tempo.
Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?
Si risceglierei il corso di laurea che ho completato. Il corso mi ha, infatti, aiutato a capire la comunicazione è proprio l’ambito in cui mi piacerebbe lavorare in futuro.
Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?
Se potessi tornare indietro al primo giorno, direi a me stessa di stare tranquilla, che le cose andranno per il meglio, che deve fidarsi di se stesse e delle sue capacità.
Anche Lucia ci parla di violenza di genere, ma da un punto di vista leggermente diverso. Scopri qui la sua Storia di Tesi.