Neuromarketing: ebbene sì… a determinare le scelte d’acquisto non sono le nostre considerazioni razionali, bensì un potente insieme di desideri ed emozioni primarie, come la paura o l’empatia, che il più delle volte si colloca a livello inconscio. Esistono meccanismi delle operazioni di marketing che fanno leva sugli stati emotivi per orientare i comportamenti d’acquisto dei consumatori.

Il neuromarketing è una branca di riferimento della cosiddetta neuroeconomia e indica una recente disciplina volta all’individuazione di canali di comunicazione più diretti ai processi decisionali d’acquisto, mediante l’utilizzo di metodologie legate alle scoperte delle neuroscienze.

È una disciplina che fonde il marketing tradizionale (economia) con neurologia (medicina) e psicologia (scienze comportamentali) e si prefigge di illustrare ciò che accade nel cervello delle persone in risposta ad alcuni stimoli relativi a prodotti, marche o pubblicità con l’obiettivo di determinare le strategie che spingono all’acquisto.

L’interessamento del sistema nervoso centrale, e in particolar modo delle zone cerebrali attive durante l’esecuzione del processo decisionale, sono all’origine della composizione del nome, coniato dal ricercatore olandese Ale Smidts nel 2002.

Tratto direttamente da Wikipedia

Il ruolo centrale che le emozioni ricoprono nei processi decisionali costituisce l’assunto principale della cosiddetta economia comportamentale.

Le neuroscienze hanno convalidato l’ipotesi che i brand di maggior successo riescono a imporsi all’attenzione del consumatore solleticando la sua affettività, definendo in modo oggettivo il “posizionamento” che tali brand occupano nella mente dei consumatori.

Università Ca’ Foscari di Venezia – Corso di Laurea Magistrale in Marketing e Comunicazione

Titolo: Emotional journey: L’importanza dei sensi e delle distorsioni cognitive

Autore: Matteo Mazzoleni

Di cosa tratta la tua tesi?
La mia tesi parla dell’Emotional Journey, ovvero dell’applicazione delle neuroscienze al percorso che porta il consumatore dal primo contatto con il prodotto alla decisione d’acquisto o meno.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Sono un appassionato di neuromarketing e quindi ho deciso di trattare un argomento che potesse coinvolgere temi legati all’irrazionalità del processo d’acquisto, quali le strategie di sensory marketing e le distorsioni cognitive.

In futuro continuerai ad approfondirlo?
Certamente. Recentemente, infatti, ho partecipato all’unica tappa italiana del tour mondiale di Martin Lindstrom (il guru del neuromarketing).

Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?
Senza dubbio, perché mi ha permesso di analizzare i comportamenti d’acquisto con gli occhi del consumatore stesso.

Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Il tema è delicato e impegnativo, il mio consiglio è quello di non avere fretta. Spesso si cerca di scrivere la tesi il più veloce possibile, ma la qualità del lavoro poi ne risente.

Il tuo corso di laurea che figura professionale forma? Dove potresti lavorare?
Una formazione in marketing e comunicazione apre a molti sbocchi professionali. Personalmente sto cercando di inserirmi o nel reparto marketing di qualche azienda o in qualche agenzia di comunicazione.

Sceglieresti di nuovo il corso che hai frequentato?
Certamente.

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Noi ringraziamo Matteo… e gli auguriamo un grandioso futuro. Il MARKETERs Club non si smentisce mai! Bravi!!

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