Lia e il National Museum of Kenya

Arriva dritta dritta dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca questa nostra “Storia di Tesi” che parla di Lia Bonaita, di Kenya, volontariato e spirito sociale, di bambini, disagio ma anche di moltissima voglia di dare il proprio contributo (alla faccia di ha definito noi giovani italiani dei  “bamboccioni”).

Lia scrive la tesi per la sua laurea magistrale in turismo, territorio e sviluppo locale e con entusiasmo ci scrive per raccontarci che la sua copia della tesi è depositata e conservata al National Museums of Kenya (e un po’ quindi anche il nostro lavoro di Tesi24 è partito per un viaggio… lasciaci sognare Lia!).

Un grande onore insomma per le nostre piccole rilegature, ma soprattutto un grande orgoglio per la nostra Lia e la sua “Storia di Tesi”. Da una grande passione… possono nascere solo grandi cose. Ne siamo convinti!

Ma vediamo più da vicino come hanno fatto Lia e la sua tesi ad arrivare fino lì.

Di cosa tratta la tua tesi?

La mia tesi è uno studio socio – spaziale del divario tra centro e periferia di un territorio, in particolare di una città. I primi capitoli sono un analisi della letteratura sulle teorie del centro e della periferia che ne studiano i rapporti e le dinamiche a livello mondiale, nazionale, regionale e locale. Da qui si evidenzia subito il divario che c’è tra centro e periferia a tutti questi livelli. La cooperazione allo sviluppo viene quindi analizzata come strumento per colmare questo divario. Il caso studio di cooperazione allo sviluppo è stato il National Museums of Kenya, in particolar modo i suoi progetti del dipartimento di educazione, salute e scienza rivolti ai giovani ed bambini in particolare della città di Nairobi, dove il contrasto tra centro e periferia è evidente. I progetti studiati avevano come oggetto scuole private ma anche i progetti che il museo svolge in scuole informali nelle baraccopoli della città, dove i bambini vivono in condizioni disagiate e dove la loro vita e il loro futuro devono affrontare sfide quotidiane inimmaginabili.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto? E perchè in Kenya?

Dopo due estati in cui sono stata in Kenya un mese per volontariato, ho deciso di trascorrere in questo paese bellissimo e pieno di contraddizioni tre mesi per svolgere la ricerca della mia tesi di laurea e questo è stato possibile grazie ad una borsa di studio ottenuta col programma EXTRA presso l’università degli studi Milano- Bicocca. Ho vissuto a stretto contatto con le periferie di Nairobi seppur avendo come base di lavoro il National Museum of Kenya, situato nel centro della città. Vivere in periferia, affrontare se pur in piccola parte alcune delle difficoltà che ogni giorno chi ci vive affronta a volte senza via di uscita, mi ha aiutato molto nella mia ricerca. Il Museo sta facendo dei grandi sforzi con i suoi programmi per cercare attraverso l’educazione, l’arte e la cultura di colmare il divario tra centro e periferia, o per lo meno di dare ai bambini che non se lo possono permettere, l’opportunità di vivere esperienze diverse fuori dal loro quotidiano, entrando in contatto con le loro tradizioni perse ormai nelle baraccopoli e dando loro la possibilità di vedere un futuro diverso da quello che vivono ogni giorno, stimolandoli a impegnarsi e seguire i loro sogni.

In futuro continuerai ad approfondire questo argomento?

In futuro mi piacerebbe continuare ad approfondire l’argomento che lascia spazio a diversi sbocchi, nel campo dello sviluppo grazie ai molti punti di vista sotto cui questo può essere guardato, a partire dell’educazione, l’arte, la salute, l’ambiente e la politica. Questo è stato solo l’inizio di uno studio dell’argomento che come sviluppo locale non intende solo essere applicato ai paesi della periferia del mondo ma anche a realtà a livello locale italiano.

Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?

Ovviamente spero che questo lavoro mi sarà utile a livello professionale, un trampolino di lancio, mi piacerebbe lavorare nel mondo della cooperazione allo sviluppo, progettare, studiare e costruire, vorrei che il mio lavoro avesse un certo tipo di impatto sociale.

Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi di laurea?

Seguite una delle vostre passioni e scrivere la tesi sarà meno frustrante, ovviamente non sarà in ogni caso facile, i momenti di sconforto ci saranno e spesso sembrerà una lavoro infinito o senza capo ne coda. Ma studiare, ricercare e lavorare su qualcosa che vi piace e vi interessa renderà sicuramente tutto più facile.

Un grande GRAZIE e buon viaggio a Lia e alla sua tesi di laurea allora. Che sia il primo passo di qualcosa di grande!

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