Abbiamo sentito tanto parlare delle conseguenze della pandemia da Covid-19: l’isolamento, la DAD, lo smartworking e molto altro.
Ma vi siete mai chiesti come hanno affrontato le persone il fatto di non poter cogliere le espressioni del volto a causa della mascherina chirurgica?
Romy si è posta questa domanda, analizzando le conseguenze di questo obbligo sulla relazione educativa dei bambini.
Autore: Romy Botrugno
Università degli Studi di Trieste Units– Facoltà di Scienze dell’Educazione
Titolo: Riconoscimento del volto ed espressione emotiva. Una riflessione sulla relazione educativa dietro la mascherina.
Di che cosa tratta la tua tesi?
Abbiamo dovuto indossare la mascherina chirurgica per un lasso di tempo non indifferente.
A seguito di alcune domande che mi sono posta, ho deciso di incentrare la mia tesi sulle conseguenze, per lo più negative, della relazione educativa con i bambini dietro la mascherina chirurgica.
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Ho scelto questo tema in quanto mi sono laureata proprio durante il periodo della pandemia. Nello stesso periodo stavo facendo la mia prima esperienza come educatrice ed ero vincolata all’utilizzo delle misure precauzionali. Ogni giorno, a lavoro, mi chiedevo se i bambini stessero davvero cogliendo le espressioni del mio volto, le mie emozioni e tutto ciò che fa parte della comunicazioni analogica.
Si parlava sempre di Covid-19 come malattia, ma nessuno parlava degli effettivi collaterali dell’utilizzo della mascherina nei contesti sociali. Ho, quindi, deciso di parlarne io.
Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?
Non sono la persona migliore per dare questi consigli, ma dalla mia esperienza direi: iniziare la stesura della tesi il prima possibile. Evitare di rimandare, così da non arrivare con l’acqua alla gola ai giorni che precedono la scadenza. Consiglio, inoltre, di confrontarsi con il relatore con costanza.
Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?
Ho scelto una rilegatura non classica, ma comunque semplice. Ho optato per una rilegatura rigida, incisa nuvolata di colore rosa, volevo che fosse dello stesso colore del nastro sulla mia corona d’alloro. Le scritte ho deciso di stamparle dorate, perché mi conferivano eleganza al tutto.
Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?
Ho ricevuto una proposta lavorativa nell’ambito che desideravo già subito dopo la laurea.
Quindi posso dire che, nonostante non abbia vissuto con piacere il mio periodo all’università, credo che il sacrificio sia valsa la pena. Quindi, sì, rifrequenterei lo stesso corso.
Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?
Oltre ai classici “ne varrà la pena” e “credi in te stessa”, il consiglio che mi darei sarebbe sicuramente di fare più attenzione a rispettare le scadenze.
Rimanendo in tema di Covid-19, Susanna analizza lo stress lavoro-correlato di una struttura ospedaliera, prima e dopo la pandemia. Clicca qui.