Daniela-Mazzacchi-Leadership-emotiva

Abbiamo già parlato di Intelligenza Emotiva nella Storia di Tesi di Gianni Mella.
In questa storia ritroviamo il concetto, analizzato dal punto di vista lavorativo per cercare di capire l’importanza della Leadership emotiva in ambito aziendale.

Autore: Daniela Mazzacchi
Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano – Facoltà di Economia – Corso di Economia e Gestione Aziendale-Service Management
Titolo: Intelligenza emotiva e Leadership emotiva: gli strumenti di misurazione psico-aziendali
Di che cosa tratta la tua tesi?

La mia tesi si concentra sull’Intelligenza Emotiva nel contesto lavorativo, esaminando la sua storia, gli autori principali, le definizioni e le caratteristiche psicologiche. Approfondisco la Leadership Emotiva, delineando i principi fondamentali e i metodi di misurazione. L’obiettivo è valutare la consapevolezza di tale tema tra aziende e lavoratori. Attraverso testimonianze da Thomas International e Six Seconds, evidenzio la scarsa conoscenza nazionale dovuta alla mancanza di formazione scolastica e alla struttura aziendale nazionale. Inoltre, il questionario a campione che ho proposto, rivela critiche sui fini puramente profittevoli delle aziende e la discriminazione di genere nelle posizioni manageriali. Concludo sottolineando l’importanza dell’implementazione dell’Intelligenza Emotiva in azienda, poiché le emozioni differenziano gli individui dalle macchine e possono favorire la profittabilità nel lungo termine, se integrate correttamente nei team interni.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Mi sono appassionata all’argomento a causa di problematiche di salute legate alla materia. Leggendo vari articoli psicologici, mi sono imbattuta nei libri di Goleman che esponevano il concetto di intelligenza emotiva e della sua importanza a livello lavorativo.
Ho deciso così di renderlo l’argomento principale per la tesi per poter scrivere un elaborato molto personale, che tratta di argomenti poco conosciuti.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Consiglio di selezionare un ambito o un argomento che susciti interesse e che appassioni. Se poi si tratta di qualcosa legato alla propria storia (o comunque personale) credo sia ancora meglio. È vero che la tesi è una ricerca, ma poter scrivere di qualcosa a cui si è personalmente legati rende tutto ancora più emozionante.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Ho scelto due rilegature.
Per quella “ufficiale” ho scelto una rilegatura rigida in velluto rosso con inserti oro, per coronare la mia ricerca con il colore simbolo della tesi.
Per la tesi regalata ai miei genitori, ho scelto una rilegatura rigida a tinta unita colore rosso cocciniglia, mantenendo sempre il colore simbolo ma differenziando le due tesi.

Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Lo risceglierei per la sua composizione teorica, gli argomenti trattati e per la particolarità del fatto che era un corso con poche persone e quindi vi era maggior attenzione a ogni singolo da parte dei professori.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Il consiglio che mi darei è di non demordere e di non focalizzarmi troppo sui voti. I voti si basano solo sull’esame svolto in quelle poche ore, non tenendo conto della fatica precedente e dell’emozione provata.
Mi direi di essere fiera di me e di non pretendere la perfezione: è invalidante per raggiungere l’obiettivo finale.

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