E se le vittime fossero gli uomini? Nella nostra società siamo abituati a sentir parlare di violenza sulle donne, ogni giorno, in ogni forma. Ma queste non sono le uniche forme di violenza con cui il genere umano si trova costretto a convivere. Anche gli uomini non sono immuni dal ruolo di vittime di violenza. Ci ha raccontato una piccola parte della sua tesi di laurea la dr.ssa Ruggiero Lucia, un’appassionata neo-criminologa.
Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Scienze Politiche
Titolo: Relazioni violente. Un comportamento comune a uomini e donne?
Autore: Lucia Ruggiero
La mia tesi tratta il tema della violenza di genere, così attuale e molto dibattuto. Il mio lavoro però non si ferma alla violenza sul genere femminile. Ho infatti deciso di affrontare il tema prendendo in considerazione anche la “Intimate Partner Violence” perpetrata dalle donne nei confronti degli uomini: una problematica mai affrontata eppure esistente.
Ho scelto questo argomento proprio per dare voce anche alle vittime maschili di violenza di genere: seppur in percentuale decisamente minore, le statistiche dei Paesi esteri e quelle dei pochi studi effettuati in Italia ci dicono che il fenomeno esiste ed io ho tentato di descrivere le differenze e le analogie che si riscontrano nelle azioni violente di entrambi i generi. Inoltre, attraverso due interviste (una con un uomo maltrattante e l’altra con un uomo maltrattato) e un tirocinio formativo presso un Centro antiviolenza per donne vittime, ho avuto la possibilità di analizzare le modalità di trattamento offerte a vittime e maltrattanti; la differenza di trattamento è ben marcata se parliamo di vittime uomini e vittime donne: nel primo caso non vi sono Centri per il loro sostegno, nel secondo vi è un numero incredibile di Centri, case rifugio e sportelli telefonici. Ne emerge che l’uomo è preso in considerazione solo come maltrattante e mai come eventuale vittima, per cui ad oggi -in Italia- la violenza sull’uomo è ancora un tabù: attualmente solo il Centro Ankyra offre supporto a vittime uomini.
*Consigliamo la lettura di questo breve articolo per maggiori approfondimenti su questo argomento.
Spero davvero di riuscire a contribuire all’emergere del fenomeno, per cui la mia intenzione è sicuramente quella di approfondire le mie ricerche sul tema oggetto della tesi.
Per un’attività di ricerca potrebbe sicuramente tornare utile il lavoro da me svolto, tuttavia i miei interessi lavorativi sono rivolti soprattutto ad altre tematiche.
Ad un futuro laureando consiglio di mettercela tutta, organizzare bene il lavoro e di non mollare anche quando sembrerà di trovarsi in alto mare durante una tempesta.
La figura professionale è quella di “Criminologo per l’investigazione e la sicurezza“, per il quale si sta lavorando per un maggiore riconoscimento. Il mio obiettivo (dall’età di 14 anni) è quello di lavorare negli Istituti penitenziari (durante la laurea triennale ho anche effettuato un tirocinio di 6 mesi presso il Carcere minorile di Bari), ma il corso di laurea frequentato -insieme ad una buona specializzazione, magari- offre la possibilità di lavorare nel settore della prevenzione del crimine e nel settore investigativo, della sicurezza stradale o ambientale, nei centri di rieducazione e recupero, ma anche presso i Centri di ricerca dell’area delle discipline criminologiche, delle politiche per la sicurezza, della prevenzione del disagio e della marginalità.
In certi momenti non è mancata la delusione e non sono mancati nemmeno i ripensamenti ma sceglierei di nuovo questo corso di laurea perché ho studiato quello che a me piace e interessa e credo sia questo uno degli “ingredienti” necessari per affrontare il proprio percorso universitario.
Brava Lucia! Crediamo tu abbia colto pienamente lo spirito che dovrebbe accompagnare ogni percorso di formazione universitaria! 🙂
In bocca al lupo per tutto da parte dello Staff di Tesi24 e Atuttatesi
Lucia non è l’unica ad aver affrontato il tema della violenza nella sua tesi di laurea. Dai un’occhiata qui
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