Essere turisti non significa per forza fare turismo “da spiaggia” o turismo culturale. Marika Di Carlo ha infatti elaborato una nuova proposta di turismo per le Langhe, aiutandosi con le opere di Cesare Pavese. Turismo diventa qui “viaggio come scoperta del proprio mito interiore”… a noi pare bellissimo! Partiamo?
Autore: Marika Di Carlo
Università degli Studi del Piemonte Orientale – Dipartimento di Studi Umanistici
Titolo: Una Proposta di Neo-Turismo per le Langhe di Cesare Pavese
Di cosa tratta la tua tesi?
La mia tesi si intitola: “Una proposta di neo-turismo per le Langhe di Cesare Pavese” ed è un lavoro incentrato su di un progetto turistico e culturale.
Con questa tesi ho voluto creare un percorso alternativo nei luoghi delle colline delle Langhe, già noti grazie al capolavoro di Cesare Pavese La luna e i falò. Tale percorso prevede un accostamento dei luoghi descritti nel romanzo pavesiano a dei concetti filosofici che rimandano al mito dell’antica Grecia. Per farlo, mi sono ispirata ad un altro lavoro di Pavese, Dialoghi con Leucò, la sua opera più filosofica, con la quale ho potuto creare un percorso astratto e concettuale per un turista interessato al viaggio come scoperta del proprio mito interiore.
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Questo progetto è nato come lavoro per un esame universitario – il professore del corso “Organizzazione e Valutazione dei Progetti Turistici”, che sarebbe poi diventato il mio relatore, aveva chiesto a noi studenti di creare un prodotto turistico per la valutazione finale.
Quando ho presentato il mio progetto, il professore è rimasto molto colpito dal mio lavoro e ha insistito affinché io ci lavorassi come elaborato finale per la tesi di laurea magistrale.
In futuro continuerai ad approfondirlo?
Al momento mi sto accordando con il mio relatore per poter scrivere un articolo scientifico riguardo alla mia tesi, e devo dire che la cosa mi fa davvero molto onore.
Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?
Devo dire che finora mi sta dando molte soddisfazioni: in sede di laurea la mia tesi è stata molto apprezzata e mi è stata attribuita la dignità di stampa. Quindi spero proprio che tutto questo possa essere, oltre che un orgoglio personale, anche un fattore utile per la mia vita professionale.
Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Direi di cercare un argomento per il quale nutre un vero e sincero interesse. Una tesi non è solo l’elaborato finale di un percorso universitario, ma definisce anche la nostra forza di volontà e il nostro desiderio di portare avanti argomentazioni convincenti e che davvero ci interessano.
C’è bisogno anche di molta passione – sembra banale, ma è essenziale.
Il tuo corso di laurea che figura professionale forma? Dove potresti lavorare?
Mi sono laureata nella facoltà di “Lingue, Culture, Turismo” con curriculum specialistico in “Organizzazione e Gestione dei Sistemi Turistici”. Il corso di laurea forma professionisti in ambito turistico, linguistico e culturale.
Potrei lavorare nelle organizzazioni turistiche, nella progettazione per il turismo, ma anche nell’ambito della comunicazione, della traduzione e dei rapporti interculturali.
Sceglieresti di nuovo il corso che hai frequentato?
Assolutamente sì. L’Università del Piemonte Orientale di Vercelli offre l’insegnamento di Professori straordinari – umanamente e professionalmente.
Classi piccole, poco numerose e poco caotiche – perfette soprattutto per un corso di lingua straniera, in cui vi è più possibilità di essere seguiti nell’apprendimento di una lingua e nelle esercitazioni in classe.
Ho avuto anche la bellissima opportunità di prendere parte al progetto Erasmus+ (sono stata a Łódź, Polonia). Questa è un’esperienza che tutti dovrebbero intraprendere – ti forma, ti cambia e ti fa capire molto di più la realtà che ti circonda.
Ho avuto, infine, un magnifico relatore, che ha creduto in me anche più di quanto riuscissi a fare io, e a cui sarò eternamente grata.
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