Siamo inondati di immagini. In ogni posto e in ogni momento. Molte sono immagini di corpi. Non ci fermiamo sempre a riflettere su ogni fotografia che vediamo, a meno che sia stravolgente. Eppure… tutte le immagini, anche quelle che appaiano banali, hanno una loro poetica. Scomparsa secondo Francesca. E tutto ciò ha delle conseguenze.
Titolo: “Indagine sulla scomparsa della poetica nella fotografia del corpo: conseguenze etico-sociali ed estetiche”
Accademia di Belle Arti di Brera – Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate
Corso di Diploma Accademico di Primo Livello in Nuove Tecnologie dell’Arte
Autore: Francesca Pilo
Di cosa tratta la tua tesi?
La mia tesi tratta della scomparsa della poetica nella fotografia del corpo, con le principali conseguenze etico sociali ed estetiche. In parole povere parlo della continua scadenza nel volgare del 99% dei “fotografi” di oggi nel fotografare modelle nude o seminude.
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Studio per diventare fotografa. Ho iniziato questo percorso al liceo e l’ho portato avanti sino all’università. Non mi sembra per niente giusto che determinati individui si approprino della nomina di fotografo senza aver mai studiato, recando danno alla fotografia stessa, usando la scusa del “Ma questo è nudo artistico” .
Ho concluso la mia tesi invitando la nuova generazione di fotografi ad avere un senso di responsabilità maggiore verso la fotografia rispetto a determinati soggetti sopracitati e infine ho ribadito l’importanza di alcuni fondamentali, come lo studio della luce e nel caso particolare del nudo di una piccola conoscenza dell’anatomia.
In futuro continuerai ad approfondirlo?
Il mio obiettivo di carriera è quello di lavorare come fotografa di moda quindi porterò avanti questa mia battaglia.
Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?
Non so se mi servirà per il mio futuro professionale, sicuramente se mai mi capiterà di perdere di vista il mio obiettivo ogni qual volta mi tornerà tra le mani mi farà da promemoria 🙂
Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Nel riprendere in mano la mia tesi mi sono accorta di un sacco di errori non visti prima (grammaticali, non siamo tutti Dante, di battitura o danni con la punteggiatura).
Il mio consiglio è quello di organizzarsi per tempo e non far si che si debba correre per finire il capitolo.
Poi non bisogna dimenticare di ringraziare se stessi: per i 3/5 o più anni di studio, per aver resistito alla stesura della tesi, per quegli esami che ci hanno fatto disperare ma che siamo riusciti a superare. Ma soprattutto perchè non abbiamo mai mollato.
Il tuo corso di laurea che figura professionale forma? Dove potresti lavorare?
Studio Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia di Brera, per cui tutte le professioni che hanno a che fare con montaggio video, sound design, light design, modellazione 3D, animazione digitale e per l’appunto fotografia.
Sceglieresti di nuovo il corso che hai frequentato?
Sono un po’ indecisa sulla risposta. Da un lato lo rifarei perchè ho potuto frequentare corsi che mi hanno aiutato a maturare nel campo in cui voglio andare a lavorare e altri corsi che mi hanno insegnato cose che magari non utilizzerò nella mia carriera ma che possono sempre essere “buone a sapersi”. Col senno di poi, avendo già fatto un liceo artistico con indirizzo multimediale avrei potuto spostare la mia attenzione magari a un corso di Grafica, per avere un approccio diverso alla fotografia. Ma sono contenta così, non rimpiango niente 🙂
Leggendo questa storia viene solo il desiderio di augurare a Francesca una grande carriera, un caloroso in bocca al lupo e tante congratulazioni, anche il per modo schietto e appassionato di dire le cose. Questa è l’unica caratteristica che non dovremmo perdere mai! Quando avremo bisogno di una Fotografa… ti penseremo! 🙂 Non mollare mai!