Leggi un titolo del genere “Dolore postoperatorio, Audit Clinico. Ruolo dell’infermiere” e pensi che dietro ad una tesi così c’è sicuramente una persona di cuore (oltre che una futura professionista). Si chiama Francesca e ha scelto questo tema per la sua tesi di laurea.
Scelta del tema, obiettivi e risultati
Neolaureata a Perugia. Non si risparmia quando le chiediamo perchè abbia scelto un tema così “tosto” e quali obiettivi avesse il suo lavoro di tesi: “Non volevo trattare soltanto delle caratteristiche anatomiche o delle tipologie di vie nervose associate, volevo focalizzare la mia attenzione sull’importanza di valutare il dolore e registrarlo accuratamente all’interno della cartella clinica da parte degli operatori sanitari, in questo caso da parte del personale infermieristico. Così ho svolto un’indagine all’interno dei reparti chirurgici dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, partecipando ad un Audit ospedaliero insieme alla mia relatrice, dove abbiamo analizzato 129 cartelle cliniche”.
Un gran lavoro di raccolta dati e analisi dei risultati. E pare che a Perugia siano messi bene!
“I risultati sono stati molto positivi: nel 91% dei casi il dolore postoperatorio viene misurato e registrato. Questo significa che gli operatori, adeguatamente formati, hanno compreso l’importanza del dolore, di come influisca sul recupero funzionale della persona sottoposta ad intervento chirurgico e riduca la morbilità, la mortalità e i costi sanitari. Si auspica sempre al miglioramento e per tale ragione è fondamentale la formazione continua dei professionisti sanitari per raggiungere una totale aderenza alla gestione del dolore al 100%”.
E ci scopriamo a pensare al motivo che può aver spinto Francesca e non rimaniamo stupiti della risposta.
“Ho deciso di intraprendere questo argomento perché nelle mie esperienze da tirocinante in vari reparti ho riscontrato una discreta indifferenza nei confronti del parametro dolore. Il dolore infatti è da considerarsi a tutti gli effetti il quinto parametro vitale, alla stregua di pressione arteriosa, respiratoria, temperatura e frequenza cardiaca. “
Il tirocinio e il nostro futuro
Da studenti universitari, da tirocinanti abbiamo la possibilità di entrare in contatto con le realtà operative in un modo del tutto singolare. Abbiamo la testa piena di nozioni, il cuore pieno di motivazioni e occhi molto critici e scrupolosi. Questo ci permette di analizzare ciò che incontriamo in un modo davvero particolare (e potenzialmente utile anche a chi ci lavora quotidianamente). Possiamo essere uno spunto creativo e dinamico per le realtà con cui entriamo in contatto. E l’importante è non fermarsi. Proprio come ci racconta Francesca: “[…] In futuro mi piacerebbe prendere parte ad altri audit clinici. Mi è piaciuto lavorare in team e rilevare le mancanze di una struttura per poter capire al meglio il problema e cercare di risolverlo è stato appagante, soprattutto quando come fine ultimo c’è la salute della persona.” Entrare nel mondo del lavoro talvolta è dura. Ma non dobbiamo sapere fare tutto e l’università non ci forma per saper fare tutto. Ci mette nella condizione di poter sviluppare la capacità di pensare con la nostra testa: capire che lavorare in gruppo non è facile ma può essere molto utile e in certi ambiti indispensabile, analizzare i problemi, pensare alle possibili soluzioni, provarle… queste sono le competenze più richieste oggi nel mondo del lavoro.
E da quello che ci scrive lei ha tutte “le carte in regola” per entrare nel mondo sanitario in modo positivo, produttivo e stimolante. Spesso il tirocinio può diventare una gran fatica (e solo chi lo ha fatto può saperlo). Ci si barcamena tra esami, lezioni, orari lavorativi assurdi, ore e ore di osservazione e lunghe ore di attese, gavette, fotocopie, domande e dubbi. Ma se abbiamo l’approccio giusto e entriamo nella realtà operativa in modo entusiasta, sicuramente potremo aprirci a belle scoperte, nuove nozioni e incontrare persone davvero motivanti.
Il consiglio per i laureandi
Arriva dritto dritto dall’esperienza di Francesca questo consiglio per i laureandi: “Scegliete un argomento che vi piaccia veramente, il lavoro così sarà meno duro. Una volta raccolte tutte le informazioni relative, pensate a quale parte e su quale aspetto soffermarvi, sarà più interessante che leggere una tesi che parla di tutto. Mai essere banali ;)”
In bocca al lupo a Francesca per il suo futuro professionale e complimenti per la laurea da parte dello Staff di Tesi24 e Atuttatesi!
Ci piace pensare di essere stati una piccola parte del tuo traguardo!
Vi dovete laureare e volete inserire una citazione a effetto? Ecco alcune frasi per tesi in scienze della formazione, dell’educazione e materie affini.