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L’istruzione contribuisce in maniera positiva sotto molti aspetti, personali, sociali e culturali.
Andrea, attraverso sua tesi, vuole dimostrare come l’istruzione possa contribuire a rendere migliore la società italiana.
Ce ne parla nella sua Storia di Tesi.

Autore: Andrea Bernardo
Università degli studi di Parma – Dipartimento di Giurisprudenza – Corso di Scienze politiche e delle relazioni internazionali
Titolo: Il contributo dell’istruzione nella costruzione di un nuovo modello di responsabilità sociale: dal Primo al Secondo Welfare
Di che cosa tratta la tua tesi?

Nella mia tesi ho approfondito il ruolo dell’istruzione nella promozione del Welfare sociale e nella costruzione di un nuovo prototipo di responsabilità collettiva e funzionale nel nostro Paese. Il tutto, per il passaggio da un modello di Welfare tradizionale ad un nuovo modello di Welfare (il “Secondo Welfare”).
Al giorno d’oggi stiamo assistendo a una crisi dei tradizionali meccanismi di protezione e assicurazione sociale. Inoltre, si ha la necessità di indirizzarsi verso soluzioni nuove e innovative.
Con questi presupposti, ho voluto dimostrare come l’istruzione, e i sistemi educativi analoghi, contribuiscano a creare le condizioni socio-economiche e comportamentali favorevoli per la creazione di una diversa società.
Una società caratterizzata da un maggiore benessere collettivo e da un capitale sociale attivo e propositivo.
Questo agevolerebbe il miglioramento dei servizi pubblici, portando a un nuovo modello di produzione e gestione del bene pubblico, condiviso tra Stato centrale, Mercato, Terzo settore e Società civile.
In sintesi, l’obiettivo della tesi è quello di dimostrare come l’istruzione contribuisca(e potrebbe contribuire ancora di più) a rendere migliore la società italiana.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Ho scelto di trattare questo argomento perché credo che l’istruzione sia fondamentale per ridurre (o eliminare) gli ostacoli che impediscono di guardare con positività al futuro.
Ragionando nel lungo periodo, l’idea era quella di dimostrare come l’istruzione, se posta al centro delle politiche pubbliche, possa prospettare scenari futuri per il nostro Paese.
Un futuro all’insegna della sostenibilità ambientale e lavorativa, della sicurezza intergenerazionale, dell’inclusione, dei diritti e della tolleranza, e della promozione di stili di vita sani e socialmente utili.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Il primo consiglio è quello di scegliere un argomento che appassiona, questo sia perché le ricerche a sostegno della tesi sembreranno meno faticose, sia perché potrebbe essere utile per indirizzarsi verso un’eventuale specializzazione o percorso lavorativo.
Inoltre, è molto importante documentarsi, leggendo articoli scientifici e ricorrendo anche alle letture tratte da interessi personali.
Da qui in poi l’organizzazione è essenziale, in particolare per le tempistiche e le formalità tecniche . Questo per far meno fatica quando poi si andranno ad assemblare i vari capitoli della tesi.
Infine, consiglio di essere creativi, in quanto la tesi rappresenterà le passioni e gli interessi maturati nel percorso di studi.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Ho scelto una rilegatura rigida naturale di colore pino blu, con scritte bianche.
Non c’è un motivo particolare di questa scelta, però il blu è un colore adatto a rappresentare le scienze politiche, il mondo delle relazioni internazionali e la facoltà di Giurisprudenza.

Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Si, sceglierei nuovamente il mio corso di laurea triennale. Oltre ad offrire un’ampia platea di opportunità, è stato un arricchimento personale.
Ho scelto questo corso di studi proprio per comprendere meglio la realtà che ci circonda, formando un mio personale pensiero critico ed un mio bagaglio ideologico.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Se tornassi indietro, probabilmente direi a me stesso: “Goditi in maniera più serena il tuo percorso, senza troppe paure e preoccupazioni. Sono gli anni più gratificanti. Concentrati un po’ di più su te stesso, tralasciando i bisogni ed i problemi degli altri.”


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