Una trasformazione digitale che riguarda l’inserimento dell’Intelligenza Artificiale all’interno della Pubblica Amministrazione, ponendo comunque l’uomo al centro di ogni considerazione.
È l’argomento scelto da Gaia per il suo elaborato di tesi.
Autore: Gaia Buttaroni
Università degli Studi della TUSCIA – Facoltà di Scienze della Politica, della Sicurezza Internazionale e della Comunicazione Pubblica (LM-62) – Corso di Investigazioni e sicurezza interna e internazionale
Titolo: L’Intelligenza Artificiale applicata alla Pubblica Amministrazione. Sfide e opportunità di una trasformazione digitalmente antropocentrica
Di che cosa tratta la tua tesi?
La mia ricerca come si può dedurre dal titolo, si inserisce nel contesto della trasformazione digitale e si focalizza su due oggetti d’indagine principali: l’Intelligenza Artificiale e la Pubblica Amministrazione.
Approfondendo la relazione tra la sfera artificiale e quella umana, ho scelto di adottare un approccio antropocentrico che mi ha permesso di demistificare l’idea di una disumanizzazione legata al progresso tecnologico.
Grazie all’esame del contesto attuale, delle normative e delle strategie adottate sia da un punto di vista nazionale che sovranazionale, la tesi sottolinea l’importanza del benessere individuale e della società nella transizione digitale, andando ad enfatizzare i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale e il valore dell’accessibilità.
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
La scelta del tema trae origine da un’esperienza personale, ossia la creazione di un Artificial Human relativo al progetto “Avacontest” promosso dall’azienda QuestIT. Un progetto che ho coniugato alla curiosità suscitata dall’insegnamento “Programmazione e Controllo delle Amministrazioni Pubbliche”.
Questi stimoli sono stati un catalizzatore iniziale e fondamentale per immergermi nell’inesplorata dimensione dell’Intelligenza Artificiale. Un avvicinamento ad un mondo totalmente nuovo che ha dato origine ad una serie di riflessioni, considerazioni ed interrogativi.
In sintesi, il presente studio delinea il percorso verso la trasformazione digitale, in cui la tecnologia viene considerata come uno strumento al servizio di obiettivi elevati e delle specifiche necessità individuali.
L’invito morale dell’elaborato è quello di non considerare la tecnologia con timore, ma piuttosto coltivare fiducia nei suoi benefici, purché venga utilizzata in modo responsabile e improntata alla promozione del benessere individuale e collettivo (progetto completo qui).
Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?
Il mio consiglio è quello di non demordere.
La stesura della tesi altro non è che un lavoro che corona un percorso. Rappresenta il culmine di un cammino di crescita, per cui bisogna essere consapevole dei propri progressi, sia personali che professionali.
Per cui, consiglio di dare il meglio di noi stessi, non trascurando ciò che ci circonda.
Si incontreranno difficoltà, come il “blocco della pagina bianca”, si verrà assaliti da paura e mille dubbi di sbagliare. Ma non bisogna preoccuparsi perché è la normalità.
In quei momenti credo che la cosa migliore sia chiudere tutto e fare altro, per distrarsi e prendersi una pausa. È importante saper apprezzare e godere di ogni emozione che questo momento sa regalare.
Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?
Ho optato per la rilegatura rigida di colore blu. Una scelta motivata dalla sua classicità e familiarità, dal momento che è stata la stessa scelta della tesi triennale. Esperienza che mi ha confermato l’eleganza e durabilità del lavoro.
Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?
Sì, sceglierei di nuovo il corso di laurea che ho frequentato.
Inizialmente titubante nel rispondere affermativamente a questa domanda, ho riflettuto sul mio percorso. Sono arrivata alla conclusione di dire sì, sceglierei nuovamente questo corso di laurea, perché esso è stato fondamentale per plasmare la persona che sono oggi.
Il corso non solo mi ha fornito una solida base di conoscenze, ma mi ha portato a scoprire nuovi interessi. Attraverso questa esperienza, ho affinato e migliorato le mie capacità e competenze in modo significativo. Quindi, in retrospettiva, ritengo che la mia scelta di questo percorso sia stata estremamente gratificante e formativa.
Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?
Mi raccomanderei di non avere paura di affrontare nuove sfide, di non dubitare delle mie capacità e di sfruttare ogni esperienza che si presenta. Ogni momento sarà unico, per cui direi a gaia di approfittare di ogni momento e di imparare il più possibile da ogni situazione e persona che incontrerà. Lo so, è più facile a dirsi che a farsi, ma alla fine le nuove esperienze possono portare a scoperte sorprendenti. In poche parole mi direi: “Gaia, esci dalla comfort zoneeee!”.
Anche Irene ha deciso di parlare di Intelligenza Artificiale, a supporto di persone che soffrono problemi di salute mentale. Clicca qui.