Una futura infermiera si fa delle domande sull’assistenza domiciliare e sulla soddisfazione degli operatori che vi lavorano aprendo gli orizzonti ad un confronto tra Italia e Spagna.
Si sente sempre più spesso parlare di cure domiciliari, di assistenza territoriale, di sanità che si avvicina al paziente. Gli operatori che lavorano in questi servizi saranno soddisfatti del loro lavoro? Sicuramente non è l’immagine dell’operatore sanitario che i media ci trasmettono. Nessuna avventura alla Grey’s Anatomy per capirci, ma la nostra neolaureata Monica pare aver colto l’importanza del tema per il futuro della nostra salute e si chiede cosa ne pensano i suoi futuri colleghi italiani e spagnoli.
La mia tesi ha il titolo: “L’infermiere dell’ADI in Italia e l’infermiere di famiglia in Spagna. I risultati di un’indagine sulla soddisfazione lavorativa effettuata nel CAP di Barcellona e nel servizio ADI dell’ULSS7”. Ho quindi somministrato un questionario nel servizio CAP (è un centro di cure primarie di quartiere, un ambulatorio dove ci sono diversi professionisti come medici ed infermieri di famiglia sia per adulti che pediatrici, ostetriche, dentisti. Ogni quartiere ha il suo e ogni professionista segue una famiglia quindi si crea un bel rapporto di fiducia) e al servizio domiciliare in Italia.
Ho voluto trattare questo argomento perchè il lavoro è gran parte della nostra vita e sono convinta che si possa lavorare in modo sereno. Volevo capire quali sono i problemi nella qualità della vita lavorativa percepita negli infermieri delle cure primarie e qual’è l’approccio manageriale migliore da utilizzare. Le conclusioni sono state interessanti perchè ho paragonato queste due raccolte dati con un altro studio pilota effettuato nella Castiglia e Leone (Spagna) ed è emerso che la chiave di tutto risiede nell’approccio manageriale e non da altri fattori a cui noi diamo molto rilievo (situazione familiare o di lavoro).
Spero di approfondire questo argomento continuando gli studi e soprattutto potendo lavorare con incarichi che tocchino questi argomenti.
Ti è servito lavorare alla tua tesi di laurea?
La tesi mi è stata utile in quanto mi ha permesso di approfondire un argomento che mi interessava e mi ha aiutata a capire quale vorrei che fosse la mia strada lavorativa.
Un consiglio per i futuri laureandi? PERSEVERANZA!
Il consiglio che mi sento di dare è di non lasciarsi bloccare da un no e perseverare nelle proprie idee (pur seguendo i consigli di chi ne sa più di te). Di essere originale, di affrontare argomenti che piacciano e di non accettare ad occhi chiusi progetti per cui non si ha interesse.
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