Capolavoro francese, uno dei libri più venduti e tradotti al mondo, uno dei romanzi più citati di sempre. Stiamo parlando de Il Piccolo Principe.
Un racconto per ragazzi che affronta tematiche complesse e profonde, come il significato di amore e amicizia.
Martina, come argomento di tesi, ha deciso di analizzare l’opera da due punti di vista. Ce ne parla nella sua Storia di Tesi.
Autore: Martina Del Ninno
Università Ecampus – Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Moderne e Traduzione interculturale
Titolo: “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Analisi linguistica e iconografica
Di che cosa tratta la tua tesi?
La mia tesi si concentra sul celebre libro di Antoine de Saint-Éxupery, “Il Piccolo Principe”. In particolare ho voluto analizzare l’opera sotto un duplice aspetto: traduttivo e iconografico.
Ho preso in esame due traduzioni italiane del testo e ho dato la mia personale interpretazione a tre delle meravigliose illustrazioni dell’autore.
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
La scelta dell’argomento è stata soprattutto legata ad un interesse forte verso le tematiche trattate in quest’opera, la quale mi ha accompagnata fin da quando ho imparato a leggere.
Il libro è inserito nella letteratura francese della seconda guerra mondiale, anni avversi e difficili, ma anche caratterizzati da una grande dose di speranza.
Ho sempre apprezzato i valori di empatia, semplicità e profondità trasmessi in questo libro.
Inoltre, sono sempre stata affascinata dalle illustrazioni realizzate dallo stesso autore. Le ho sempre considerate un elemento plus, rispetto agli altri libri.
Posso affermare con tranquillità, quindi, che scrivere questo elaborato è stato piacevole e stimolante.
Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?
I consigli che mi sento di dare sono diversi.
Credo che essere piuttosto organizzati sulla scelta dell’argomento e sulla creazione di un indice ben pensato, sia il primo passo per creare una tesi coerente e per scrivere con serenità.
Consiglio anche di ricercare nel proprio argomento un aspetto particolare, originale e curioso, in modo tale da stimolarne la lettura e generare interesse nel relatore e nella commissione.
Ultimo consiglio: anche se sicuramente i mesi di scrittura comportano sacrifici e sforzi, credo che sia importante godersi il momento, per ricordare gli anni universitari con un sorriso!
Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?
Ho scelto una rilegatura rigida incisa a tinta unita perché desideravo un effetto liscio e compatto ma, al contempo, morbido al tatto.
Inoltre, sono stata conquistata dal color beige, da sempre uno dei miei preferiti, per la sua versatilità ed eleganza.
Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?
Sì, sceglierei ancora lo stesso percorso di laurea: scienze linguistiche.
Sento di essere sulla strada giusta per intraprendere il lavoro che desidero.
Ammetto anche che mi sarebbe piaciuto intraprendere un percorso completamente diverso: medicina con specializzazione in neurologia. Sono estremamente affascinata dal funzionamento del cervello e credo che, se avessi avuto più costanza, anche questo percorso sarebbe stato stimolante e giusto per me. Ma chissà, mai dire mai!
Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?
Alla me stessa di allora direi di godersi di più i momenti e di avere più fiducia in se stessa. Sentirsi sicuri di se è spesso il primo passo per raggiungere obiettivi che mai avremmo pensato. Quello che conta è imparare dai propri errori e vederli come un’opportunità di crescita.
Le consiglierei di non confrontarsi con i colleghi e amici: ognuno è nel proprio tempo e il percorso di ciascuno, seppur indubbiamente si intrecci con gli altri, è unico e non va paragonato.
Infine, le direi di non cadere nella paura di sentirsi inadeguata ma di cogliere le opportunità che l’università offre: Erasmus, viaggi di volontariato, corsi extra curricolari, stage interni… L’università non è solo un luogo di apprendimento e cultura, è un’esperienza di vita immersiva al massimo.
Leggi come Benedetta si sia avvalsa della lettura de Il Piccolo Principe, per per la promozione e la comprensione delle emozioni.