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Il processo di adozione è già di per sé lungo e impegnativo.
Figuriamoci quando si tratta di adozione internazionale e non è presente la figura del mediatore linguistico.
Viola, nella sua tesi, indaga e analizza questo problema, cercando di far capire l’importanza di questo ruolo in un momento così delicato.

Autore: Viola Telloli
Università per Stranieri di SienaCorso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale
Titolo: La mediazione linguistico-culturale in contesti di adozione internazionale: un’indagine qualitativa
Di che cosa tratta la tua tesi?

La mia tesi triennale riguarda i processi di mediazione linguistico-culturale osservabili in contesti di adozione internazionale, ma non solo.
Analizza e afferma l’importanza dell’implementazione in ciascuna équipe di un mediatore linguistico-culturale.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Durante il corso di Teoria della Mediazione, il professore ci aveva specificato come questo contesto non venisse preso in esame da molti studiosi, rimanendo abbastanza in ombra. Per tale motivo, ho voluto dare il mio piccolo contributo occupandomi proprio di quanto sia rilevante offrire alle famiglie adottive tutto il supporto di cui necessitano, anche attraverso il sostegno della figura professionale del mediatore linguistico-culturale.

Dal mio lavoro di indagine è emerso che, nella maggior parte dei casi, non vi è la collaborazione da parte degli Enti Autorizzati con un mediatore. Inoltre, le famiglie intervistate sono risultate d’accordo nell’asserire che la sua presenza di questa figura sarebbe di non indifferente rilievo.
Alla fine del mio elaborato, di fatto, sono presenti delle tabelle che meglio riassumono i requisiti richiesti a un mediatore in tale ambito, e quali sono i compiti che potrebbe svolgere.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Sicuramente, consiglierei di scegliere un argomento del quale si è particolarmente interessati. Scrivere la tesi è un lavoro faticoso e che richiede tempo ed energia; per questo, è meglio occuparsi di qualcosa che ci sta a cuore e di cui abbiamo piacere di scrivere.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Ho fatto stampare tre copie della mia tesi.

Per me, ho optato per una rigida in velluto rosa zucchero filato, con scritte azzurre. Oltre a rispecchiare la mia personalità, si tratta anche di un qualcosa di nuovo e ricercato.

Per mia mamma e il relatore, ho scelto una rigida naturale color albero azzurro con scritte nere, per un design più elegante.

Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Assolutamente sì! Il corso di laurea in Mediazione Linguistica e Culturale mi ha permesso di espandere la mia conoscenza della lingua inglese e di iniziare a studiare la lingua russa. Parallelamente, è interessante anche studiare le relative culture di ciascuna lingua e le strategie adatte per mediare efficacemente.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Sicuramente, consiglierei alla me stessa di tre anni fa di affrontare l’università con più leggerezza. L’ansia per lo studio e la paura tremenda di una bocciatura mi hanno fatta chiudere in casa a studiare per giorni. Quindi sì, a quella ragazza direi di prenderla con più spensieratezza e le farei capire che una bocciatura non vuol dire fallimento totale.


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