Storia di Tesi di Ilaria Bonadè

Ci risiamo: un’altra Storia di Tesi che profuma di passione!

Ci capita sempre più spesso di leggere Storie legate alla laurea che fanno trasparire tutta l’energia e la vitalità che solo gli appassionati ad un tema possono trasmettere.

Questo è il caso di Ilaria Bonadè. Capita di incontrare giovani dottori che brillano di luce propria! Ed è un gran bene. Sa di speranza per il futuro!

Ma chi è Ilaria? Neolaureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione Grafica e Multimediale all’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.

Titolo della sua tesi:

L’EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO.
Com’è cambiato il modo di fare informazione con l’avvento dei Social

Relatore Prof. Francesco Pira

Ripropongo per intero le sue risposte. Grazie Ilaria!

1) Di cosa tratta la tua tesi?

La mia tesi tratta il tema del giornalismo e del suo rapporto con l’avvento dei Social Network. Partendo da un excursus legato alla storia del giornalismo stesso, mi soffermo poi sull’analisi dei nuovi modi di fare informazione e sul cambiamento avvenuto all’interno di questa professione.

Infine propongo alcune metodologie per fare giornalismo correttamente utilizzando il web e i Social Network.

2) Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Durante gli ultimi anni di Liceo ho realizzato un paio di articoli per il giornalino scolastico, e nel corso di una di queste esperienze particolari ho avuto la conferma che se c’era una cosa che mi piaceva davvero fare era proprio scrivere. Terminato il liceo mi sono iscritta allo IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia-Mestre scegliendo l’indirizzo in Scienze e tecniche della comunicazione grafica e multimediale, un corso di laurea che affiancava la mera comunicazione all’approfondimento delle tematiche legate all’ambito multimediale e grafico, offrendo una preparazione a 360 gradi. Durante questi tre anni ho avuto modo di approfondire il tema legato all’uso dei social e in particolare alla loro importante funzione nel corso di eventi, convegni e manifestazioni di vario genere. Grazie a varie esperienze di live tweeting nel corso di eventi del settore e gestione social nel corso di manifestazioni rilevanti (Convegno ecclesiale nazionale della CEI a Firenze) ho avuto la possibilità di avvicinare la mia vena giornalistica e adattarla a quello che viene offerto e richiesto dai Social.

In modo più specifico all’interno dell’analisi svolta durante la mia tesi ho evidenziato quali siano le enormi potenzialità che il digitale e i social stessi offrano, dalla condivisione degli articoli, alla creazione di testi multimediali attraverso l’inserimento di video e immagini, fino all’analisi degli interessi dei lettori. In particolare per proporre una riflessione più completa possibile mi sono servita di due interviste: la prima, sul cambiamento del ruolo del giornalista, a Toni Capuozzo, giornalista affermato, e la seconda, sull’utilizzo dei social in ambito giornalistico, ad Andrea Albanese, esperto del settore.

Le conclusioni che ho tratto, in sintesi, sono che, se le opportunità sono davvero tantissime, quelle che vengono sfruttate sono davvero poche. Il mondo del giornalismo così com’è avrà vita breve, i suoi prodotti devono cercare di ricollocarsi all’interno del mercato e in particolare la carta stampata deve cercare un oceano blu, ovvero un posizionamento che la allontani il più possibile dai concorrenti digitali. Allo stesso tempo è necessario che il giornalismo riacquisti la sua credibilità e qualità, formando al meglio i giovani che si affacciano a questa professione e aggiornando circa le novità offerte dalle tecnologie coloro i quali sono giù giornalisti, al fine di sfruttare al meglio queste enormi potenzialità.

3) In futuro continuerai ad approfondirlo? Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?

I futuro continuerò sicuramente ad approfondire questo tema; mi sono laureata il 20 luglio e qualche giorno dopo sono partita per Cracovia per lavorare per conto di un settimanale cattolico (Famiglia Cristiana) e già in questa breve esperienza ho potuto mettere in pratica i pensieri elaborati all’interno della mia tesi: il mio lavoro era quello di creare articoli giornalistici e altri contenuti (esempio video) per il web, ma anche aggiornare i social e svolgere attività di live tweeting.

A ottobre inizierò il corso di laurea magistrale il web marketing e digital communication e quindi avrò la possibilità di approfondire ulteriormente l’ambito social e comunicativo. Nel frattempo mi piacerebbe continuare a collaborare con dei blog o delle riviste per ampliare la mia esperienza.

4) Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?

Ai colleghi che dovranno in futuro preparare la loro tesi vorrei consigliare di scegliere un tema che li appassioni davvero. Sembrerà banale, ma molto spesso quando noi studenti dobbiamo realizzare le tesine per gli esami pensiamo più a come potremmo “fare colpo sul professore” oppure a esporre qualcosa di davvero particolare o infine a semplificarci il lavoro scegliendo delle tematiche già sentite, molto spesso senza pensare se il tema ci cattura o meno. È successo anche a me in passato, ma questo non fa altro che complicare le cose perché poi manca “la voglia” di portare a termine il lavoro.

La tesi invece è IL progetto che ci ricorderemo per la vita, non è sicuramente una passeggiata o un qualcosa che si realizza velocemente, quindi è davvero importante metterci la passione, credo che in questo modo venga tutto meglio. Io nel mio caso ci ho davvero messo l’anima e forse per questo mi è risultato semplice e anche al momento della discussione non ho avuto difficoltà perché credevo veramente a pieno in quello che dicevo.

Vuoi saperne di più sulla tesi di Ilaria Bonadè? Puoi contattarla scrivendole una mail o cercandola su uno dei suoi profili social.

Un caloroso in bocca al lupo ad Ilaria per il suo futuro e per concludere ti auguriamo di essere una giornalista di oggi…

“I grandi esploratori viaggiavano in assenza di vie consolidate, ma si aggrappavano all’unico punto di riferimento assoluto: le stelle e le costellazioni. Il giornalista oggi si mette in viaggio consapevole che deve spogliarsi di molte sovrastrutture e abitudini rassicuranti, ma ha in sé la certezza a cui aggrapparsi: il metodo giornalistico”

[S.Maistrello]

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