Fabrizio De Andrè in una tesi di laurea? Valentina Coppola l’ha fatto. Neolaureata in Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi del Molise grazie anche al mitico Faber.
Un’analisi critica e attenta di “La Buona Novella” per la conclusione del suo percorso di studi in letteratura cristiana antica. La figura di Maria reinterpretata da De Andrè al centro della sua indagine.
E pare che sia andata alla grande da quanto ci racconta: Non si smette mai di apprezzare e approfondire De Andrè; ogni volta che leggi e ascolti un suo testo può offrirti qualcosa di nuovo, di affascinante. Sicuramente continuerò a “studiare” i suoi testi, anche e soltanto per un interesse personale. […] Egli ha saputo fare attraverso i suoi testi non solo della buona musica, ma anche pura e profonda poesia, caratteristica che permette di analizzare le sue canzoni anche da un punto di vista letterario. […] “La Buona Novella” è un album che si pone l’obiettivo di narrare una storia, quella di un personaggio straordinario quale Gesù Cristo; nessuna parentesi teologica o spirituale, solo la vita di un UOMO che è riuscito con le sue parole, le sue azioni a cambiare la Storia.
Affrontando e analizzando i testi dell’Album da un punto di vista prettamente letterario, unico obiettivo di questa mia tesi è analizzare in che modo è avvenuta la rielaborazione di materiale testuale e letterario precedente alla stesura de La Buona Novella. Innanzitutto ho individuato le fonti primarie da cui Fabrizio De Andrè ha attinto informazioni: si tratta di testi apocrifi quali ad esempio il Protovangelo di Giacomo, Il Vangelo dello PseudoMatteo, Storia di Giuseppe Falegname. Individuate le fonti, si è proceduto con una vera e propria collazione tra i testi di De Andrè, le fonti principali apocrife e quelle secondarie individuate mano a mano e messe in risalto all’occorrenza. L’analisi dei testi di De Andrè (L’infanzia di Maria, il Ritorno di Giuseppe, Il Sogno di Maria) è stata portata avanti mettendo in risalto i punti di contatto con le fonti, cosa l’autore ha ripreso dalle fonti e in che modo lo ha fatto, cosa invece ha respinto o ha omesso di dire e cercare di risalire ad una motivazione di queste omissioni.
Valentina perchè Fabrizio De Andrè?
L’argomento della mia tesi è nata senza un vero e proprio perchè. Non avevo nessuna idea, sapevo solo di voler fare un lavoro originale che potesse interessare innanzitutto me, poi anche tutti coloro che avrebbero letto la mia tesi. Quando il mio relatore mi ha proposto di stilare una tesi su Fabrizio De Andrè e non ho esitato neppure un attimo ad accettare. Ho iniziato ad apprezzare Faber e i suoi testi forse troppo tardi, il suo è un mondo che può offrirti tanto ogni volta che lo fai tuo e non ti delude mai.
Hai consigli per futuri laureandi?
Sinceramente non so quali consigli dare. Per me scrivere la tesi più che un peso è stata un avventura faticosa, ma comunque piacevole. Comunque consigli che sento di dare sono: scegliere un relatore valido e soprattutto presente; io con il mio professore sono stata davvero fortunata, è stato sempre presente correggendo le mie bozze e offrendomi consigli per migliorare sempre più il mio lavoro; scegliere un argomento che appassioni realmente affrontando la tesi di laurea come un’opportunità per mettere alla prova se stessi e non come un ostacolo che ci allontana dal traguardo.
Ringraziamo Valentina per la sua disponibilità. In bocca al lupo e porta sempre Faber nel cuore! 🙂
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