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Oggi si chiama Benin ed è uno dei paesi meno battuti di tutta l’Africa ma un tempo questo lembo di terra ospitava un grande impero, il Regno di Dahomey. Nella sua tesi, Maya, ci parla della tecnica di divinazione collegata a Fa, una componente chiave della pratica religiosa di questo territorio.

Autore: Maya Pasquali
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – Corso di Laurea in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali
Titolo: Acqua e terra rossa: la storia dell’arrivo del Fa in Dahomey ed il conseguente sviluppo della tecnica divinatoria.
Di che cosa tratta la tua tesi?

La mia tesi è un lavoro di ricostruzione storica basata su ricerche effettuate nell’attuale Repubblica del Benin.
Il fulcro della ricerca è l’analisi della tecnica divinatoria collegata a Fa, tramite lo studio e la ricostruzione di memorie orali e documenti storici, osservazione partecipante e analisi etnobotanica delle componenti vegetali collegate alla pratica.
Fa è una tecnica di divinazione e una divinità, con una precisa agency e quotidianità nella vita dei praticanti.
Nella tesi analizzo, quindi, le sue origini mitiche, il suo sviluppo ed i cambiamenti che esso ha subito nel corso dei secoli fino ad arrivare alla quotidianità.
Il Fa rappresenta il punto di incontro tra la religione e la quotidianità della popolazione autoctona che si reca dal Bokono (divinatore e dottore di foglie) per trovare risoluzioni a problemi economici, familiari, di salute,  per celebrare la propria iniziazione alla pratica o interrogare il futuro.

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Ho una pagina Instagram, @anthro_dell_agency, dove avvicino le persone che mi seguono all’antropologia e al Vodun. Ho deciso, perciò, di trattare questo argomento in quanto questo faceva già parte della mia vita. Come dico sul mio profilo, sono divisa tra Bologna, dove sono nata, e il Benin: “Born in Italy, walking in Benin Republic”.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Consiglio di iniziare in anticipo la stesura e prendersi i propri tempi per scrivere bene e con garbo. Bisogna considerare che non tutti riescono a sviscerare un argomento nello stesso tempo ma ciò non deve spaventare.
Alle volte ci si blocca o si ha voglia di uscire…È giusto farlo! Un’ora o un giorno non manderanno all’aria tutto.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Ho optato per una rilegatura di seta nella colorazione ottanio e il risultato mi è piaciuto tantissimo.

Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Si, sceglierei di nuovo lo stesso corso.

Cambieresti qualcosa della tue esperienza universitaria?

Ho frequentato il primo anno durante la pandemia di Covid-19 e devo ammettere che è stato particolare. Pur essendo favorevole alla didattica a distanza, riconosco che mi è mancato il momento di “rottura del ghiaccio” con la nuova situazione e i nuovi compagni.


Vuoi contattare Maya per maggiori informazioni sulla sua tesi? Scrivici

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