La tradizione culturale filosofica ha da sempre separato il corpo e la mente, svalutando le emozioni, ritenendole in grado di perturbare la serenità della ragione.
Annunziata Fatiguso ci parla di Antonio Damasio il quale ha dimostrato come, al contrario, le emozioni siano alla base del buon funzionamento della nostra mente, negando la concezione cartesiana del dualismo mente-corpo.
Autore: Annunziata Fatiguso
Università del Salento – Dipartimento di Studi Umanistici – Corso di Laurea in Scienze Filosofiche
Titolo: Natura e Struttura delle emozioni secondo Antonio Damasio
Di che cosa tratta la tua tesi?
Il mio lavoro verte sull’analisi delle emozioni secondo Antonio Damasio, tenendo conto della relazione che si instaura fra la filosofia e le neuroscienze.
Partendo dagli studi filosofici, le emozioni sono state viste come fenomeni che contrastavano la ragione dell’uomo alterandone il giudizio. Per questo si diffuse l’idea di separare la ragione dalle emozioni, collocando la prima nel cervello e le seconde nel corpo.
Gli studi scientifici moderni hanno poi smentito questa teoria, dimostrando come le emozioni fungono da supporto alla ragione, migliorando il funzionamento della mente.
È attraverso questo studio che Damasio scopre l’importanza del marcatore somatico, un segnale di scelta che aiuta l’uomo a orientare le sue azioni.
Lo studio, alla fine, verte sull’analisi e sull’osservazione di due noti casi clinici: Phineas Gage ed Elliot, il quale nei due soggetti si è presentata un’alterazione della componente emotiva e comportamentale causata da una lesione cerebrale nelle zone in cui risiede il processo di ragionamento, ossia la ragione.
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Ho scelto di affrontare il tema delle emozioni perché sono state componente essenziale del mio percorso di laurea magistrale. Inizialmente ho vissuto un periodo negativo, non vedevo luce in fondo al tunnel delle difficoltà. Ma è stato proprio grazie al mio studio di ricerca che ho capito che le emozioni influiscono sulle decisioni e che l’unico modo per illuminare la mia strada era quello di ascoltarle. Proprio grazie a questa esperienza, sono riuscita a trovare l’ispirazione e a scoprire la passione per approfondire questo argomento complesso ma meraviglioso.
Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?
Consiglio innanzitutto di trovare un relatore che dia supporto e che sappia ascoltare, che tenga conto delle idee dello studente e che sappia confrontarsi con esso, così da poter trovare insieme la strada migliore da percorrere. Inoltre, consiglio di individuare un argomento che sia in grado di appassionare: scrivere una tesi non è facile, a maggior ragione se l’argomento non entusiasma. Il lavoro da fare è tanto e, se non si è coinvolti, rischia di diventare un peso.
Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?
Sono stata molto in dubbio sulla scelta del colore della tesi: ero indecisa se utilizzare un verde smeraldo, associato alla speranza e alla serenità, o utilizzare il bordeaux, colore simbolo della laurea. Alla fine ho scelto il bordeaux per imprimere nella mia mente il ricordo della laurea: un percorso travagliato che ha portato a tanti sacrifici ma anche a tante soddisfazioni. In dettaglio ho scelto una rilegatura rigida, incisa, nuvolata color bordeaux vinaccia.
Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?
Sono stata convinta della mia scelta dall’inizio alla fine, nonostante in molti mi abbiano fatto notare che il futuro lavorativo in questo ambito non sia molto facile. Sono una persona che non demorde facilmente.
Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?
Le direi di affrontare questa esperienza con molta più tranquillità e di non di abbattersi perché la forza non le manca. Le farei capire che l’immensa soddisfazione personale del “dopo”, sarà in grado di ripagare tutti i sacrifici del “prima”. Inoltre, le consiglierei questo mantra da ripetersi, soprattutto nei momenti di difficoltà: “Credici sempre! È attraverso il buio che troverai la forza per andare avanti e trovare la tua luce!”
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