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Fermatevi un attimo a pensare a quante persone conoscete che hanno problemi alimentari al giorno d’oggi. Chi è celiaco, chi intollerante al lattosio, chi diabetico ecc…
E pensate adesso a una normalissima cena tra amici e al disagio che queste persone vivono ogni volta che mangiano fuori casa. O magari uno di voi vive questo disagio in prima persona.
Valeria, studente di pasticceria francese, affronta la tematica nella sua tesi sensibilizzando alla creazione di dolci per queste persone.

Autore: Valeria Romanò
Università École Ducasse– Facoltà di Pasticceria Internazionale
Titolo: Laurea in pasticceria francese e imprenditoria

Di che cosa trattava la tua tesi?

La mia tesi trattava della pasticceria per persone con problemi di salute quali intolleranza al glutine, allergie alimentari e per persone diabetiche (dolci con basso indice glicemico).

Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?

Ho deciso di lavorare a questo tema per la mia tesi di laurea, in quanto è un argomento che mi tocca da vicino. Sono una persona poliallergica, quindi, so come ci si sente a essere esclusi nei momenti di convivialità dove tutti mangiano dei dolci ma, alcuni, per via di problemi di salute, devono purtroppo rinunciarci.
Sono arrivata alla conclusione che, essendo patologia relativamente nuove, molti pasticceri non sono ancora pronti a elaborare e creare dolci appositi.
Ma, visto la percentuale sempre in aumento di persone con questi problemi, è un passo che prima o poi sarà obbligatorio fare.

Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?

Consiglio di prendersi del tempo per decidere bene quale argomento trattare e, se possibile, sceglierne uno a sé stessi caro. Affrontando un tema che suscita interesse, ci si sentirà completamente coinvolti, tanto da potersi immedesimare nella situazione.

Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?

Per la mia tesi ho scelto la rilegatura rigida, setosa di colore blu ottanio.
In Francia non c’è la tradizione di stampare la propria tesi, ma io da italiana non aspettavo altro che averla tra le mie mani.
Ho deciso, inoltre, di stamparne una anche per il mio partner, in ricordo del lavoro svolto insieme.

Per quanto riguarda la scelta del colore ho optato per il blu in quanto, nel settore alimentare, non viene considerato un colore edibile, ma non è del tutto vero.
Sono pochi gli alimenti di questo colore, tipo i mirtilli e l’alga spirulina, ma ci sono.
Bisogna, quindi, fare solo un po’ di ricerca ed educare le persone a questo concetto.
Ho pensato che fosse il modo perfetto per rappresentare l’argomento della mia tesi: sensibilizzare alle tecniche per produrre dolci per persone con restrizioni alimentari. E, con lo studio e la pratica, si arriverà alla produzione di dolci con texure molto simili a quelli “originali”.

La tua Laurea è servita per il tuo futuro lavorativo? Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?

Si è servita alla mia carriera lavorativa, in quanto ora lavoro nel dipartimento di R&D, dove posso sviluppare prodotti per esigenze specifiche.
E spero possa essere di aiuto per le generazioni future che decideranno di intraprendere la strada della pasticceria.
Perché la pasticceria di oggi non è più miscelare gli ingredienti seguendo una ricetta ma molto di più.
È studio, ricerca e conoscenza delle reazioni chimiche che avvengono tra le proprie mani.

Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?

Ho studiato in Francia, quindi in primis mi consiglierei di non aver paura di parlare un’altra lingua, tutte le persone devono imparare.
Poi mi direi di divertirmi e di godermi di più il percorso intrapreso.


Se da una parte c’è la pasticcera che crea dolci per diabetici, dall’altra abbiamo la nutrizionista che presenta la terapia nutrizionale per diabetici sportivi.

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