Diritto all’anonimato? Questo sconosciuto. Leggendo la Storia di Tesi di Giulia Badiali viene in mente solo una domanda: ma esiste davvero oggi il diritto all’anonimato? Siamo immersi nel nostro mondo “pubblico” in ogni istante tra social network, profili, fotografie che ci ritraggono nelle situazioni più disparate (e ovviamente pubblicate, condivise… e chi ha più like è il TOP…). Pare di affrontare un argomento di altri tempi. Eppure… non tutto è come appare e anzi, forse proprio per il mondo in cui viviamo oggi, è ancora più importante e attuale.
La Camera ha approvato nel 2015 la Carta dei Diritti in Internet. Anche qui ritroviamo un articolo sull’argomento della protezione dell’anonimato:
Art. 10 (Protezione dell’anonimato).
1. Ogni persona può accedere alla rete e comunicare elettronicamente usando strumenti anche di natura tecnica che proteggano l’anonimato ed evitino la raccolta di dati personali, in particolare per esercitare le libertà civili e politiche senza subire discriminazioni o censure.
2. Limitazioni possono essere previste solo quando siano giustificate dall’esigenza di tutelare rilevanti interessi pubblici e risultino necessarie, proporzionate, fondate sulla legge e nel rispetto dei caratteri propri di una società democratica.
3. Nei casi di violazione della dignità e dei diritti fondamentali, nonché negli altri casi previsti dalla legge, l’autorità giudiziaria, con provvedimento motivato, può disporre l’identificazione dell’autore della comunicazione.
Giulia ha deciso di affrontare proprio questo argomento nella sua tesi di laurea e ci regala così un’occasione per riflettere sull’utilizzo degli strumenti che abbiamo oggi a disposizione per parlare di noi.
Università degli Studi di Perugia
DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE
CORSO DI LAUREA IN COMUNICAZIONE PUBBLICA, DIGITALE E D’IMPRESA
Autore: Giulia Badiali
Titolo: “Il diritto all’anonimato alla prova della rete: approcci, casi e soluzioni normative differenziate in un mondo globalizzato”
Di cosa tratta la tua tesi?
Nel primo capitolo faccio un’introduzione sulla nozione di anonimato e come questo viene visto dal punto di vista giuridico, sociale e comunicativo. Nel secondo capitolo tratto l’approccio al diritto all’anonimato in varie normative, mettendo in confronto varie analogie e differenze (come questo è visto in Cina e in America, per esempio). Infine nel terzo capitolo vedo come questo diritto all’anonimato viene applicato in rete, quindi le politiche di Google e Facebook, l’uso di TOR…
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Ho scelto questa tesi perché è un argomento che crea dibattito e nel quale ancora non si è giunti ad una conclusione. In Italia non esiste un vero diritto all’anonimato e ne ho voluto analizzare le principali cause, paragonando la situazione del nostro paese ad alcuni Stati, come gli Stati Uniti, nei quali vige un vero diritto all’anonimato, ed ad altri, come Singapore o la Corea del Sud, dove il diritto all’anonimato non è proprio contemplato. La realtà quindi è che nonostante si viva in un mondo globalizzato, dove ormai mercati, economie e anche modi di vivere vengono connessi su scala mondiale, per quanto riguarda la giurisprudenza ognuno preferisce agire e comportarsi in modo localizzato.
Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?
Credo che il lavoro di tesi fatto possa essere utile per il mio futuro professionale perché ho provato ad affrontare un argomento nuovo e a suo modo innovativo. Sono riuscita a trattare un argomento vasto analizzando 8 normative differenti, vedendo poi come queste applicano nel “pratico” la loro idea di diritto all’anonimato.
Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Penso sia importante avere una propria idea riguardo l’argomento della tesi, perché alla fine rende anche più facile il lavoro durante i mesi di stesura. E’ decisamente più stimolante scrivere una tesi su un argomento che si è scelto piuttosto che su qualcosa che ti ha suggerito il relatore perché non si avevano idee.
Il tuo corso di laurea che figura professionale forma? Dove potresti lavorare?
Potrei lavorare in agenzie di comunicazione, pubblicità e marketing (web content manager, social media manager, digital media manager…). Potrei fare promozione turistica; giornalismo ed editoria; lavorare per aziende private e pubbliche (uffici relazioni esterne o URP) che necessitino di un “comunicatore”; organizzatore di eventi. Potrei far domanda per entrare nelle graduatorie di insegnamento (con questa laurea si possono insegnare diverse materie nelle scuole di secondo grado), e ovviamente (come tutti!) fare domanda per un dottorato.
Sceglieresti nuovamente il tuo corso di laurea?
Assolutamente sì! Ho fatto tante esperienze pratiche sia durante il corso triennale che durante quello magistrale grazie ad alcuni laboratori professionalizzanti. Il corso è ampio e varigato, e tocca tante discipline che sono sì differenti tra di loro, ma che poi assemblate insieme ti aiutano a mettere in pratica tutto ciò che hai imparato in maniera omogenea.
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Un caloroso in bocca al lupo a Giulia da parte di tutti noi di Atuttatesi e Tesi24 per il suo futuro!