Nell’ombra dei mercati finanziari globali, transazioni illecite e flussi monetari nascosti minano la stabilità economica e la sicurezza finanziaria.
Parliamo del riciclaggio di denaro, un fenomeno che si insinua nei sistemi bancari e commerciali di tutto il mondo.
Sono numerose le pratiche e la burocrazia da affrontare per l’antiriciclaggio.
Eleonora presenta nella sua tesi un metodo per semplificarne il sistema.
Autore: Eleonora Casella
Università degli Studi di Trento – Corso di Laurea in Economia e Management
Titolo: Semplificare il sistema antiriciclaggio: analisi delle istituzioni e la prospettiva di un’autorità amministrativa unificata per l’Unione Europea
Di che cosa tratta la tua tesi?
Dopo un’introduzione iniziale al quadro normativo italiano e internazionale contro il riciclaggio di denaro, la tesi si concentra sulle varie istituzioni coinvolte. In seguito, esplora come l’istituzione di un’autorità amministrativa unificata a livello comunitario possa semplificare l’attuale complessità e opacità del sistema
Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Quando ho selezionato l’argomento per la mia tesi, stavo lavorando presso uno studio di commercialisti. Tra le mie varie responsabilità, ero coinvolta direttamente nella gestione delle pratiche antiriciclaggio.
All’interno di uno studio professionale, vi è un’enorme mole di documentazione riguardante antiriciclaggio e privacy da mantenere per ciascun cliente, il che comporta un notevole carico di lavoro.
Durante quel periodo, ho dedicato del tempo alla lettura di diversi manuali sull’argomento per comprendere appieno le procedure necessarie, spingendomi poi ad approfondire ulteriormente.
Il mio relatore, un professore esperto in diritto, e io abbiamo concordato di mantenere l’argomento su un piano più generale, ma di focalizzare l’elaborato principalmente sulle questioni istituzionali.
Quale consiglio daresti a un collega laureando per preparare la sua tesi?
Ogni università e ogni corso di laurea prevedono delle caratteristiche diverse per gli elaborati finali.
Un consiglio che mi sento di dare è sicuramente quello di scegliere il giusto argomento.
Sarebbe meglio prediligere un tema che piaccia e che interessi veramente. Così facendo, sarà sicuramente più piacevole l’approfondimento e la stesura del testo.
Consiglio di dedicare alla stesura della tesi tutto il tempo necessario. Questo permetterà di avere maggiori possibilità di fare un bel lavoro, senza vivere troppo lo stress delle tempistiche.
Un altro consiglio che mi sento di dare per la parte puramente grafica è quello di determinare subito il font e l’impaginazione (tenendo presente le regole del corso di laurea). Seguendo le stesse linee durante tutta la stesura, anche il lavoro di stampa finale e l’iscrizione all’appello di laurea risulteranno più semplici e agevoli. Cosa molto importante se si è al limite con le tempistiche.
Che rilegatura hai scelto per la tua tesi e perché?
Ho scelto di stampare due tipologie di tesi, una con rilegatura brossurata ecothesy e una rilegatura rigida in velluto, entrambe di colore rosso.
All’Università degli Studi di Trento si tende a optare per due possibilità di colore per la corona di laurea: il colore della facoltà (giallo) o il colore rappresentativo della laurea in generale (rosso).
Essendomi laureata a dicembre, ho preferito orientarmi sul rosso, legando al colore della corona anche quella della tesi.
Per la scelta della tipologia di stampa, invece, ho un aneddoto da raccontare.
Essendo indecisa su quale rilegatura scegliere, ho deciso di proporre un sondaggio tra i miei familiari. Ho fatto votare loro tra tutte le tipologie presenti sul sito, stampando, infine le più votate tra brossurata e rigida.
Oltretutto, la tesi rigida in velluto rosso con le scritte oro, si è rivelata la scelta perfetta per il periodo, dato che mi sono laureata qualche giorno prima di Natale.
Sceglieresti di nuovo il corso di laurea che hai frequentato?
Per necessità personali, durante il mio percorso di studi ho sempre dovuto lavorare. Questo mi ha portato ad avere poco tempo da dedicare allo studio e, automaticamente, ad allungare il mio percorso.
Con il senno di poi, forse avrei frequentato un corso part-time, più adattabile alle esigenze dei lavoratori.
Ma ho comunque affrontato a testa alta questa sfida, riuscendoci e permettendomi oggi di dire che rifrequenterei lo stesso corso, che al momento mi sta offrendo varie possibilità allettanti per il futuro, sia lavorativo che accademico.
Se potessi tornare al tuo primo giorno di università, quale consiglio daresti al te stess* dell’epoca?
Se avessi l’opportunità di rivolgermi a me stessa il primo giorno di università, le consiglierei di affrontare ogni giornata con la stessa curiosità e gioia che provava all’inizio. Le suggerirei di non farsi troppo prendere dallo stress degli esami e di dedicare meno pensieri al lavoro, permettendosi di godere a pieno della vita universitaria poiché questo periodo dura solo per pochi anni della nostra vita.
Leggi altre Storie di Tesi.