Quando penso alle adozioni molteplici sono le immagini che mi vengono alla mente. Storie di persone che mi stanno a fianco, che ho incontrato nel mio cammino. Talvolta storie di profonde sofferenze, altre volte storie di rinascita.
Mai avevo pensato però all’importanza che riveste la comunicazione in questo ambito. Una comunicazione fatta molte volte di lingue straniere, di traduzioni, di possibili equivoci lessicali. Poi ho letto le risposte di Valentina e penso che il suo lavoro di Tesi possa essere esempio di come un lavoro conclusivo di un percorso universitario possa essere fonte di ricchezza per tutti.
Ecco cosa potrebbe guidare lo studente che muove i suoi primi passi verso la sua tesi di laurea: cercare un argomento che possa essere fonte di ricchezza per il suo ambito professionale, il dare a questo argomento uno sguardo nuovo, fresco e giovane. Chi lavora non ha sempre tempo di ricercare, di farsi troppe domande. Spesso è una parte relegata alla predisposizione allo spirito di indagine e di miglioramento che ognuno ha. E allora un lavoro di tesi ben fatto può essere un modo per preparare qualcosa di utile per chi già lavora nell’ambito a cui il laureando aspira per il proprio futuro professionale.
Ecco la Storia di Tesi di Valentina Coraggia
Università degli Studi Internazionali di Roma – Corso di laurea magistrale in interpretariato e traduzione
TITOLO DELLA TESI: “ANALISI DELLA FIGURA DELL’INTERPRETE NELL’AMBITO PROFESSIONALE DELLE ADOZIONI INTERNAZIONALI”
1) Di cosa tratta la tua tesi?
La mia tesi di laurea magistrale affronta un argomento caratterizzato da tematiche da sempre presenti nel corso della storia, sin dai tempi più remoti: l’istituto giuridico adottivo da una parte, e la figura dell’interprete, assieme all’atto dell’interpretare, dall’altra. Il tutto fuso in un lavoro esclusivamente di indagine e di ricerca che mira alla disamina concreta della figura dell’interprete che opera professionalmente nell’ambito lavorativo delle adozioni internazionali, pertanto il campo interpretativo coinvolto è quello specifico dell’interpretariato di comunità.
2) Perché hai voluto toccare questo argomento, che conclusioni hai tratto?
Sin da subito mi ha interessato profondamente il presente argomento perché, innanzitutto, sono presenti esigui riferimenti bibliografici di specifico approfondimento di questa sfera professionale interpretativa, pertanto la voglia e la passione di fare ricerca e di indagare punti ancora poco analizzati sono prevalse sull’autentica mancanza di studi specifici del settore. In secondo luogo, perché mi affascina particolarmente questa delicata tematica ricca di caratteristiche dinamiche sociali, linguistiche, spaziali ed interpretative che hanno fatto accendere in me la passione di immergermici per analizzarle nella maniera più critica possibile, col fine centrale di individuare tutte quelle criticità che ancora ruotano attorno a questa sfera, per fare in modo di offrire un servizio interpretativo il più efficiente possibile.
Diverse sono le conclusioni emerse grazie alla formulazione e alla diffusione di specifici questionari valutativi di ricerca indirizzati unicamente a coloro che hanno vissuto sulla propria pelle un’esperienza di adozione su scala internazionale. Tali conclusioni, caratterizzate anche da preziose testimonianze aperte, fanno emergere, per la maggiore, una serie di criticità e problematiche che riguardano particolarmente alcuni punti specifici del servizio interpretativo linguistico offerto.
3) In futuro continuerai ad approfondirlo?
Certo, mi piacerebbe molto poter continuare il lavoro di indagine e di ricerca di questo settore, nonché poter entrarne a far parte anche e soprattutto in veste di interprete e traduttrice professionista per poter fornire un servizio linguistico e interpretativo ottimale.
4) Pensi che la tesi ti sarà utile per il tuo futuro professionale, e in che modo?
Mi auguro profondamente e umilmente che il mio lavoro di tesi di laurea magistrale possa risultare utile e fruttuoso, in primis, per l’intero settore interpretativo (e non solo) di questa specifica sfera professionale. In secondo luogo, spero vivamente che questo lavoro di indagine possa fare emergere e mettere in luce, in vista del mio futuro professionale, l’intenso lavoro portato a termine e la forte determinazione e passione che l’hanno costantemente condotto, apportando una ricerca autentica fondata su dati e risultati del tutto attendibili e concreti perché provenienti da coloro che in prima persona hanno vissuto un’esperienza di adozione internazionale (in veste di interprete professionista o di genitore adottivo).
5) Quale consiglio daresti ad un collega laureando per preparare la sua tesi?
Ad un mio collega laureando consiglierei, senza ombra di dubbio, di affrontare nella maniera più critica, appassionante e obiettiva possibile la tematica della propria tesi: credo che sia assolutamente fondamentale apportare, coi presenti e densi lavori di laurea, autentica ricerca, dati tangibili, analisi e disamine che risultino effettivamente e realisticamente utili e proficui nel concreto mondo del lavoro e, dunque, nella specifica sfera professionale che prendono in esame.
Vuoi contattare Valentina per ulteriori informazioni sulla sua tesi di laurea? Scrivile una mail a valentina.coraggia@yahoo.it
Grazie Valentina per il tuo tempo. Hai dato un prezioso contributo alle nostre Storie di Tesi! In bocca al lupo