Con lo spauracchio delle possibili elezioni anticipate, torna a farci battere il cuore la petizione dei fuorisede, desiderosi di esercitare il proprio diritto al voto anche lontani da casa.
Infatti, domenica 26 maggio 2019, gli italiani sono stati chiamati al voto per le elezioni Europee. E come ben saprete, anche agli italiani all’estero è data la possibilità di votare, nonostante la distanza dalla Madre Patria.
Tuttavia, c’è una categoria di “emigrati” entro i confini nazionali che non ha la possibilità di votare: sono i fuorisede.
Spostarsi dalla propria città natale per motivi di studio è ormai diventata una pratica comunissima in tutta Italia. Il fuorisede è di norma attento al risparmio: vivere da soli è economicamente impegnativo.
Pensate allora cosa significhi spendere centinaia di euro per tornare a casa per votare, quando magari non si è rientrati nemmeno per Natale. Oppure anche solo perdere tre giorni tra viaggio di andata, voto e ritorno: se sei studente lavoratore poi, Mission impossible!
Per questo, per la possibilità di votare fuorisede, l’UDU – Unione degli Universitari – ha dato inizio a una fotopetizione: #Vogliamovotarefuorisede.
Sulla pagina Facebook, alla quale potete accedere dal sito ufficiale, è stato creato un album contenente le foto di fuorisede che aderiscono alla petizione:
“Oggi, 26 maggio, si tengono le elezioni europee nel nostro paese. Purtroppo, ancora una volta, migliaia di studenti universitari fuorisede non lo possono esercitare, oppure lo fanno affrontando importanti spese economiche. Il diritto di voto è un diritto costituzionalmente riconosciuto e tutti devono potervi accedere. Per questo, nel giorno del voto, abbiamo voluto denunciare il problema con una fotopetizione.”
Il fenomeno è presto diventato virale. Anche Repubblica.it ne ha parlato.
Il post continua, parlando del paradosso che prevede il voto per corrispondenza per gli italiani all’estero, ma che nega la stessa possibilità a chi studia o lavora in Italia, a grande distanza da casa.
Tra le foto di protesta, spiccano anche quelle di solidarietà, da parte di studenti che hanno potuto invece votare: “Io oggi ho potuto votare… I miei compagni NO!“.
Insomma, massimo sostegno su tutti i fronti!
Purtroppo temiamo che, se si dovesse andare di nuovo alle urne per le elezioni anticipate, difficilmente i nostri fuorisede potrebbero realizzare il loro desiderio.
E anche se i recenti sondaggi sembrerebbero smentire l’ipotesi di un ritorno ai seggi, il problema dei fuorisede resta, e si ripresenterà tale e quale alla prossima votazione.
Nel frattempo, noi ci auguriamo che presto ci sarà un metodo, alternativo al lungo viaggio, per garantire anche ai fuorisede la possibilità di votare!
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