Dimezzare le emissioni e puntare alla raccolta differenziata. È la ricetta dell’Università Bicocca per raggiungere un maggiore rispetto per l’ambiente e riuscire a sposare una visione più sostenibile dell’intera istituzione, realizzando azioni che vadano nell’ottica di creare delle vere “università green” a livello nazionale, per dare un buon esempio e far capire che un cambiamento è possibile.
L’Università di Milano Bicocca ha realizzato già da un anno delle “isole ecologiche” per separare vetro, carta e materiale indifferenziato, diffondendole su diversi piani dei propri edifici. In più, l’ateneo ha realizzato delle borracce per l’acqua, con l’idea di abbattere l’uso delle bottigliette in plastica, installando degli erogatori d’acqua naturale e gasata nei corridoi.
Il Politecnico di Milano ha intrapreso la stessa direzione, ampliando le aree verdi, avviando un’azione di monitoraggio dei consumi e sostituendo i sistemi di illuminazione con impianti a basso consumo.
È la messa in pratica di progetti immaginati già 5 anni fa, che fanno delle università milanesi due dei centri che più si stanno impegnando per seguire una vera sostenibilità ambientale.
Le due istituzioni fanno parte della Rete delle università per la sostenibilità (Rus), insieme a Cà Foscari, università di Bari, Bologna, Roma 3, Pavia, Trento, Verona, Politecnico di Bari e Torino.
L’idea, come sottolinea Cristina Messa, rettore della Bicocca, è quella di creare un’unione tra le università italiane che si impegnano concretamente nella riduzione dei consumi, sensibilizzando studenti e docenti e favorendo la mobilità sostenibile.
Manuela Grecchi, prorettore del Politecnico di Milano, aggiunge: «L’impegno è quello di verificare a distanza di un anno il raggiungimento degli obiettivi fissati. La nostra è una realtà, e alla rete per la sostenibilità appena creata stanno arrivando adesioni da università di tutto il Paese».
Insomma, davvero delle buone notizie.
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