Tesi24: l'emozione di far crescere un'azienda tra fatiche quotidiane e grandi soddisfazioni

«Non trovavo chi mi stampasse la tesi, abbiamo aperto una tipografia online»

Si intitola così l’articolo sulla storia di Tesi24 che Marianna Locatelli ha scritto su Corriere Bergamo.

Tutto è iniziato per caso. Tra un aperitivo e una serata promossa da Luberg.

Abbiamo conosciuto Marianna che è venuta a trovarci un sabato mattina. Abbiamo trascorso qualche ora insieme, raccontandole come siamo arrivati alla Tesi24 di oggi.

Non ci è mai piaciuto essere definiti una start-up, nemmeno nei primi mesi di attività.

Le start-up di oggi hanno un certo alone di fumosità che rischia di portarle presto alla chiusura. Slanci vitali, business plan arzigogolati, soldi che girano ma che finiscono troppo presto e a volte inesperienza fanno sì che solo poche start-up diventino aziende solide e concretamente in grado di reggere il mercato.

E non ci piaceva pensare così al nostro destino.

Abbiamo cercato sin da subito, con le sole nostre forze (senza chiedere aiuti economici a nessuno), di vedere se la cosa “stava in piedi”. Se si poteva fare. E se eravamo in grado di mettere solide basi a quella che oggi è diventata la nostra vita. Eravamo giovani e i primi fornitori con cui abbiamo avuto a che fare sono diventati prima amici che fornitori. Molti ci hanno guardato scettici, molte porte si sono chiuse ma molte di più sono quelle che abbiamo aperto. E oggi possiamo dire che, con moltissimo impegno, mettendoci tempo, testa, mani e cuore: SI PUÒ FARE!

Si pensa che il successo di un progetto sia scontato, che faccia parte della naturale evoluzione di un’idea innovativa o che abbia a che fare con il mondo di internet. Non è così. Non è scontato. È frutto di molte cose: giornate con poche ore di sonno e molte di lavoro, sabati e domeniche passati alla scrivania o con le mani nella colla, famiglie che si mettono a disposizione per dare una mano nei momenti più intensi anche solo per preparare un pasto in più (cosa che ci ha permesso di sopravvivere nel tempo!).

Quando si racconta la propria storia si fanno bilanci. E dopo 6 anni di questa avventura di Tesi24, Marianna e la sua intervista ci hanno offerto la possibilità di raccontarci e di fare qualche bilancio.

E il bilancio è sicuramente positivo per noi di Tesi24.

  • 3 soci (più 1 che non è più con noi ogni giorno ma che è sempre nei nostri cuori, nelle nostre teste e nelle nostre parole)
  • 12 persone conosciute che lavorano o hanno lavorato con noi
  • 5 sedi (da 30mq a 1000mq)
  • 3 traslochi (e traslocare un’azienda non è proprio una passeggiata sulla spiaggia)
  • 1 cantiere di un capannone a nudo portato a termine (siamo sempre senza mobili… ma sopravviviamo!)
  • molti rischi ma ancor più soddisfazioni ogni giorno! 🙂
  • 120 aziende che offrono il nostro servizio sparse per l’Italia
  • 1 negozio aperto da noi nella nostra città
  • 1 blog e vari profili social attivi
  • 2 cani e un gatto che animano i nostri laboratori
  • nessun divorzio o disfatta familiare tra di noi 🙂 e questa è forse la più grande conquista!

Riportiamo le parole dell’articolo di Marianna (che scrive molto meglio di noi). Eccovi in brevissimo la Storia di 6 anni di Tesi24. Grazie Marianna!!! E grazie #iomimettoingioco del Corriere Bergamo.

Nei quasi mille metri quadrati dislocati sui due piani di un capannone ad Alzano Lombardo, l’atmosfera è quella frizzante di un’azienda giovane e dinamica, dove ogni giorno vengono stampate, rilegate e spedite a domicilio un centinaio di tesi di laurea. Si lavora a pieno ritmo, «anche nei giorni di festa, se necessario», ma alla parola impresa, i tre soci di Tesi24 preferiscono quella di famiglia. Non solo per dei reali legami di parentela – Jessica e Nives Palamini, 31 e 34 anni, originarie di Parre, sono sorelle, mentre Matteo Nodari, 33 anni, di Clusone, convive con Nives a Gorle – ma per «il clima giocoso che ha segnato gli inizi della nostra avventura e che cerchiamo di mantenere», dicono, mentre due cagnolini scodinzolanti sbucano da dietro una scrivania. È partito tutto da un’esigenza personale: «Dovevo stampare in fretta la mia tesi di master e non ho trovato nessun servizio che mi consentisse di fare tutto da casa e in breve tempo», spiega Nives, che ha poi condiviso le sue preoccupazioni con il fidanzato Matteo. È lui che, durante un viaggio in macchina verso Trieste (dove la ragazza doveva discutere la tesi), propone di trovare una soluzione a una «necessità di molti studenti».

Matteo mette a disposizione il suo ufficio da sviluppatore software e un piccolo capitale, a cui si sommano quello di Nives, Jessica e Paolo (che poi ha lasciato il gruppo per un lavoro all’estero). Comprano una stampante, scelgono un fornitore per le copertine e spargono la voce su quello che stanno facendo. Il primo ordine arriva da Albino, «ce lo ricordiamo ancora, è stata un’emozione», e nei sei mesi successivi raggiungono quota 116 ordini, «numeri che oggi facciamo in un giorno». È il 2012 e nessuno di loro ha esperienza nel campo – i due ragazzi sono ingegneri, Nives è tecnico della riabilitazione psichiatrica, Jessica laureata in economia – e per tutti è un dopolavoro. Almeno per il primo anno. Poi il passaparola si intensifica, i numeri crescono e servono più tempo e spazio: «Io e Matteo abbiamo iniziato a dedicarci a tempo pieno all’attività», dice Jessica, che elenca poi l’evoluzione degli ultimi cinque anni: «Tre traslochi, cinque collaboratori e nuovi macchinari che ci consentono di occuparci di tutte le fasi della realizzazione di una tesi». A restare invariato, invece, il format originario: «Si carica il file pdf sul nostro sito e si scelgono, vedendoli in anteprima sullo schermo, colori e materiali – spiega la giovane -, poi un corriere recapita a casa la tesi il giorno successivo». Gli ordini arrivano da tutta Italia, «qualcuno pure dall’estero», grazie anche alle 120 cartolerie sparse per la Penisola che collaborano con Tesi24, nata e cresciuta sul web, e che da poco ha avviato un progetto offline, con «Matrikola, libreria universitaria aperta a febbraio vicino alla facoltà di economia di Bergamo».

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