Studentessa Accampata al Polimi

Ha fatto parlare di sé Ilaria Lamera, la studentessa di Alzano Lombardo accampata davanti al Politecnico di Milano per protestare contro il caro affitti. La sua voce è arrivata anche nel radar de Le Iene, che le hanno dedicato un servizio (lo trovate a questo link) martedì 9 maggio.

Studentessa accampata in tenda fuori dal PoliMi: “Basta affitti insostenibili”

Dopo aver informato la Digos, la famiglia e alcune associazioni studentesche, Ilaria si è piazzata con la propria tenda nel piazzale di fronte al Politecnico di Milano. L’obiettivo? Una protesta pacifica per portare alla luce la difficoltà di trovare sistemazioni – adeguate – a prezzi sostenibili per gli studenti e le loro famiglie.

Ben presto altre persone si sono unite alla protesta di Ilaria, non solo a Milano, ma anche alla Sapienza di Roma, all’Università di Cagliari, a Bologna, Torino, Firenze. Una protesta in espansione in tutte le città universitarie italiane.

Le soluzioni possibili

Si è parlato della riqualificazione di spazi in disuso, della creazione di studentati a prezzi calmierati. Interventi sicuramente validi, ma che – se attuati – richiederanno comunque diverso tempo.

Il Politecnico di Milano prevede già dei fondi dedicati agli studenti fuori sede. Il bando è ormai chiuso, ma per il 2022-23 si trattava di 168 Borse Alloggio dell’importo di 3.080,00 € lordi ciascuna. (Anche se per accedervi è necessario che ci sia già un contratto di locazione stipulato per una durata non inferiore ai 10 mesi). Oltre alle Borse Alloggio, ci sono altre agevolazioni che compongono il Fondo per il merito del PoliMi: le trovate a questo link).

Per il breve termine, su Milano, è tornato all’attenzione un progetto di cui avevamo già parlato in questo articolo (Link): Prendi in Casa, promosso dall’Associazione MeglioMilano.

“L’iniziativa prevede la coabitazione tra un residente (adulto, pensionato, coppia o famiglia) con uno spazio in più in casa e un giovane (studente o lavoratore) non residente a Milano in cerca di una sistemazione per condividere compagnia, alloggio e nuove esperienze in città.”

La quota corrisposta dagli studenti o giovani lavoratori dovrebbe essere un rimborso che si aggira tra i 250 e i 280 euro mensili. Oltre a un supporto nelle faccende quotidiane e a un confronto intergenerazionale. Insomma: io ti aiuto a fare lo Spid e tu mi insegni a tirare la pasta per i tortellini.

Se vi interessa sapere come partecipare – sia come ospitati che come ospitanti – visitate questo link.

Prendi in Casa non è l’unica iniziativa di questo tipo promossa sul territorio italiano.

A Bologna esiste Nonni adottano studenti”, iniziativa di Confabitare nata nel 2009 (Link), e casi simili ci sono stati anche a Udine e L’Aquila.

Soluzioni creative, che mettono in contatto generazioni molto lontane, per un supporto e arricchimento reciproco.

Conoscete altre realtà simili? Raccontatecelo nei commenti! Saremo felici di condividerle con voi!

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