Da alcuni giorni i social sono pieni di fotografie di persone con un cartello che riporta la scritta #RiscattaLaurea.
Incuriositi, come qualche mese fa quando ci siamo interrogati sull’argomento del Riscatto degli anni dell’università (leggi l’articolo qui), ci spingiamo nei meandri di questa campagna che ha assunto le sembianze di poter diventare qualcosa di davvero importante. E sicuramente molto sentita da laureati e laureandi, giovani e meno giovani.
Vediamo da vicino cosa sta succedendo:
1) Esiste un gruppo chiamato Coordinamento Nazionale #RiscattaLaurea (C.n.r.l.) che chiede il riscatto GRATUITO degli anni del corso di laurea ai fini pensionistici
2) Questo gruppo è nato sui social media, in modo spontaneo, ha raccolto molti “Like” su Facebook e moltissimi tweet. Promuove un’iniziativa social volta a sensibilizzare opinione pubblica e governo. E così… via di foto postate sui social dove fanno capolino moltissimi visi e il cartello #Riscattalaurea
3) Questo gruppo è riuscito a farsi ascoltare dal capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca Marco Mancini del Ministero dell’Istruzione e da Andrea Giorgio, responsabile della progettazione politiche pubbliche della segreteria del Ministro dell’Istruzione. Un primo passo insomma nel mondo politico ufficiale. Vedremo poi cosa succederà davvero.
4) Ad oggi il riscatto della laurea è molto oneroso economicamente, motivo per cui molti rinunciano. “Voci di corridoio” di queste ultime settimane hanno ventilato l’ipotesi che possano beneficiare di una gratuità del riscatto solo gli iscritti dal 2018 (ma questo significa che tutti gli altri resterebbero esclusi, cosa non gradita).
La proposta del Sottosegretario Baretta prevede che chi si iscrive all’Università a partire dal 2018 riceva dallo Stato il riscatto gratuito degli anni di laurea, cioè potrà inserire gli anni del corso di laurea nel conteggio ai fini pensionistici, a patto che completi gli studi senza andare fuori corso.
I costi potrebbero crescere in modo esponenziale se la proposta fosse rivolta a tutti i nati tra il 1980 e il 2000 (Sul Corriere si legge che questa fascia d’età costituirà nel 2020… cioè a breve… la metà della forza lavoro globale!).
Caratteristiche di questa generazione di lavoro:
– abituati alla precarietà (ma che hanno dentro di sè la cultura del posto fisso tanto amato dai genitori),
– avvezzi all’utilizzo della tecnologia,
– inclini ai cambiamenti e alla fuga dal proprio Paese (la fuga dei cervelli all’estero vi dice qualcosa?),
– con carriere lavorative discontinue e che non permetteranno molto probabilmente di versare contributi che possano dare una pensione dignitosa e che permetta di terminare l’attività lavorativa in età non troppo avanzata per il mondo del lavoro.
5) Dove sta il problema? Come sempre ci sono di mezzo i soldi. Secondo il Ministero per pagare i contributi a tutti i laureati nati dopo il 1980 servirebbero troppi soldi
6) Perchè proprio ora? Sarà che i giovani di oggi si sono resi conto del fatto che non riusciranno ad andare in pensione prima dei 70 anni? E ti ci vedi a fare l’ingegnere, l’infermiere, il medico, l’insegnante delle elementari, il biologo, lo psicologo a 70 anni???
7) E ora cosa succede? Per ora l’obiettivo è quello di far sentire la propria voce e sensibilizzare i laureati e gli studenti sull’argomento… noi ci siamo! 🙂
8) #Riscatta Laurea: Perchè ci siamo?
I motivi sono moltissimi.
Il primo è che siamo proprio appartenenti ai famosi nati tra il 1980 e il 2000. Abbiamo provato sulla nostra pelle cosa vuol dire oggi laurearsi (dopo la nuova riforma), cosa significa avere quel pezzo di carta in mano e come viene vissuto nel mondo del lavoro di oggi fatto di crisi, precarietà e incertezza. Abbiamo sudato sia sui libri che al lavoro. Nessuno di noi ha avuto il posto lasciato dal papà o dalla mamma, come succedeva prima. Ognuno di noi è stato libero di scegliere cosa fare della propria vita. E come ogni libertà… questo comporta non solo soddisfazioni ma anche molte fatiche!
Ci piacerebbe veder riconosciuto il valore dei nostri anni spesi sui libri. Ci hanno spinto a credere che un pezzo di carta ci avrebbe dato la certezza di uno stipendio migliore, di un lavoro sicuro, di una qualità di vita più elevata. Nulla è regalato. Non è più come gli anni precedenti. I laureati non sono più una “rarità”. Bisogna sudarsi ogni conquista.
Nessuno ci ha detto che i nostri pezzi di carta non ci avrebbero necessariamente aperto le porte del mondo del lavoro, nessuno ci ha spiegato che più laureati ci sono meno vale il nostro pezzo di carta e che per mantenere questo lavoro è necessario non smettere mai di imparare per poter stare nel mondo del lavoro di oggi. Ci piacerebbe vivere lavorando, ci piace quello che facciamo (moltissimo!) ma pensiamo che a 70 anni potremmo aver voglia di fare altro… e di poterci permettere un po’ di tranquillità.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui… noi ci siamo! 🙂
NB Un grazie al nostro piccolo modello-mascotte! Abbiamo pensato a qualcuno che ci rappresentasse tutti ed è comparso Rocky! 🙂