Eccoci quasi al suono della campanella per le università italiane. Inizia la fase di spending review per poter acquistare i libri universitari consigliati dai docenti. Parole d’ordine: tagliare il superfluo, cercare libri usati e… aprire il portafoglio. La vostra cultura ci guadagnerà! 🙂
Molti studenti non hanno fatto vacanze causa esami, altri causa tesi di laurea triennale da preparare in fretta e furia per poter accedere alle prossime sessioni di tesi. Insomma… c’è chi non ha mai smesso, nemmeno in quest’estate torrida.
Ma per altri è un’altra storia! Ci sono le matricole che attendono in fermento le prime lezioni ufficiali, gli studenti che hanno finito tutti gli esami (bravi!) e che attendono la ripresa delle lezioni di un nuovo anno accademico. Insomma è quasi l’ora X. Quindi meglio prepararsi.
Lezioni nuove significa libri nuovi (oltre ad un altro milione di cose). E qui la storia del nuovo anno accademico si fa meno poetica. C’è chi parla di fotocopie (FOTOCOPIARE I TESTI NON SI PUÒ*), chi di miliardi necessari per acquistare testi nuovi fiammanti (e i genitori decidono di fare un mutuo per poter sostenere l’amato figlio futuro dottore che forse lascerà pure il “sacro libro” sul treno) e chi invece punta al massimo risparmio possibile. Vediamo come fanno questi furbissimi studenti 🙂
- Acquistano ONLINE (tendenzialmente prezzi più bassi…e maggiormente competitivi). IBS (InternetBookShop) è un esempio su tutti. Decisamente affidabile e fornito. Oltre all’acquisto direttamente sul loro sito internet si può acquistare in uno dei punti vendita, ricordando anche la convenzione con Nectar che permette di raccogliere punti e accedere a particolari scontistiche e l’affiliazione con Il Libraccio (che permette anche di acquistare testi in seconda mano). Ovviamente ci sono molti altri siti per la vendita di libri universitari. C’è solo l’imbarazzo della scelta e molto dipende dal libro che volete/dovete acquistare e dalla facoltà che frequentate.
- Acquistano tramite social network. Facebook è ricca di gruppi di studenti universitari in cui la compravendita dei libri universitari adottati in una specifica università vengono rivenduti ad altri studenti (ovviamente sono usati ma spesso l’affare è “dietro l’angolo” e quando non vi servirà più liberi di scegliere di fare la stessa cosa e rivenderlo online: una sorta di bacheca virtuale ricca di annunci).
- Acquistano tramite passaparola. È il metodo più antico della storia del commercio… ma ancora oggi funziona alla grande! Spesso ci si appoggia a questo metodo per acquisti e scambi. Importante è tener viva la conversazione sul tema e “riuscire a chiudere l’affare”. Doti di abile comunicatore sicuramente aiutano in questo. Conoscere studenti del nostro corso di laurea, preferibilmente con qualche anno in più, facilita il lavoro.
- Vanno in biblioteca. Non è sempre facile trovare i testi universitari nelle biblioteche ma un tentativo è d’obbligo. Ricordatevi sempre di non scrivere sui libri presi in biblioteca!
- Non acquistano proprio nulla e non li cercano nemmeno… ma questo è rischioso. D’accordo con la frequenza assidua alle lezioni ma un testo è una base decisamente più solida rispetto a quanto riportato verbalmente e poi trascritto. Parere nostro è che i soldi spesi per un libro sono ben spesi. Se poi possiamo trovare metodi per spenderne meno… ovviamente meglio! 🙂
*Altra nota legata a questo argomento: FOTOCOPIARE I TESTI NON SI PUÒ… quindi NON SI FA e diffidate di chi vi offre questo servizio seppure la spesa sia ovviamente più contenuta. Farebbe piacere a voi se qualcuno fotocopiasse per intero la vostra tesi di laurea e la usasse come sua opera intellettuale, magari pure ricavandoci qualcosa??? È vero che il mercato dei libri, specialmente universitari, è spietato e non tiene in considerazione le risorse dello studente ma ci sono strade “oneste” comunque per rispettare il lavoro dell’autore e dell’editore. Insomma… NON SI FA! Piuttosto meglio rinunciare a qualcosa per poter acquistare il libro vero. Pensate che anche fotocopiare integralmente delle dispense universitarie di un docente è reato! Non ci credete? Leggete qui oppure qui.
Che razza di ragionamento è? A voi sembra corretto pagare centinaia di euro di tasse universitarie e dover spendere altri quattrocento euro di libri ogni anno? Libri quasi sempre scritti dagli stessi docenti, in modo spesso poco chiaro ed inefficace ai fini della comprensione. Libri che resteranno invenduti nello scaffale di casa o che, nella migliore delle ipotesi, ci verranno rimborsati al 30%. Penso che si potrebbero trovare soluzioni migliori, che non ledano i diritti d’autore e che vengano incontro agli studenti.
Ciao F, grazie per il tuo commento. Ci piacerebbe sapere cosa intendi con “trovare soluzioni migliori”, ogni nuova idea è bene accetta. Noi sappiamo bene che esistono alcuni professori che obbligano a comprare i propri libri (addirittura firmando ogni volume dei candidati all’esame, di modo che non possano rivenderlo o prestarlo a qualche compagno che deve ancora sostenerlo) e disapproviamo alla grande. Tuttavia, se hai letto bene l’articolo, avrai visto che non è l’unica soluzione quella di acquistarli nuovi… Lo sappiamo anche noi che in un mondo perfetto, in un’Università perfetta, i soldi delle nostre tasse universitarie servirebbero anche a fornire il materiale didattico necessario, ma fino a quel momento le soluzioni legali sono: 1) comprarli nuovi 2) comprarli usati 3) prestito in biblioteca 4) scambio e prestito tra compagni di corso 5) non comprarli, studiando su slides e appunti.