Un acceso dibattito infiamma l’augurio “in bocca al lupo”, cosa è bene rispondere? Quali sono le origini di questo invito alla fortuna?
La prestigiosa Accademia della Crusca
Funzione apotropaica, capace di allontanare lo scongiuro per la sua carica di magia. L’origine dell’espressione sembra risalire ad un’antica formula di augurio rivolta per antifrasi ai cacciatori, alla quale si soleva rispondere, sempre con lo stesso valore apotropaico “Crepi!” (sottinteso: il lupo).
Romolo e Remo
Esistono anche connotazioni positive connesse alla figura del povero lupo. Ad esempio, nella mitologia norrena e giapponese erano considerati animali quasi divini; oppure alcune tribù nordamericane consideravano il lupo un animale-totem, spirito guida verso la via della conoscenza.
E come dimenticare il mito della fondazione di Roma, e della lupa che salvò Romolo e Remo da morte certa, allattandoli? Certamente non si può. In questo caso il lupo assume una connotazione positiva, anche se potrebbe trattarsi di un errore.

Potrebbe anche essere che Acca Larenzia (moglie di Faustolo, che trovò i gemelli e li crebbe come figli suoi) esercitasse il lavoro più antico del mondo: la prostituta.
Alcune interpretazioni la identificano con la “lupa”, parola che in latino significa anche prostituta (da cui, “lupanare“, luogo dove si svolge la prostituzione).
Sorvolando sulla professione di Acca Larenzia, in questo caso sarebbe da associare al lupo un valore positivo, di cura e protezione. Questa interpretazione, che vede nella bocca della mamma lupo il posto più sicuro del mondo per i propri cuccioli, rivaluta l’antenato del nostro fido barboncino. Per molti (e non per forza animati da un fervore animalista) è diventato il significato preferito, a cui rispondere un sonoro “Viva il lupo!”
Tradizione nautica
Un’ultima interpretazione della “bocca del lupo”, nella tradizione nautica, vede le fauci della bestia trasformarsi in tutt’altro oggetto. Si tratterebbe infatti di una lavagna dove i capitani che arrivavano a Venezia registravano il loro arrivo e procedevano ad un piccolo censimento della quantità di uomini e merci portati a casa.
L’augurio diventa quindi quello di una buona navigazione ma anche di buon ritorno per i membri dell’equipaggio, assumendo nuovamente una connotazione positiva (staccandosi però dall’animale). La risposta corretta dovrebbe essere “Che il Dio mare ti ascolti”.
Benché l’Accademia della Crusca sia una fonte più che attendibile, noi non ci sentiamo di giudicare chi risponderà “Viva il lupo!” (Petaloso sì e Viva il lupo no?) e nemmeno chi lancerà una carinissima invocazione al Signore degli abissi.
Fate un po’ come preferite o, nel dubbio, limitatevi a ringraziare vivamente il vostro interlocutore.