Un acceso dibattito infiamma l’augurio “in bocca al lupo”, cosa è bene rispondere? Quali sono le origini di questo invito alla fortuna?

La prestigiosa Accademia della Crusca
In un articolo intitolato “Sull’origine della formula in bocca al lupo”  la Crusca parla di una

Funzione apotropaica, capace di allontanare lo scongiuro per la sua carica di magia. L’origine dell’espressione sembra risalire ad un’antica formula di augurio rivolta per antifrasi ai cacciatori, alla quale si soleva rispondere, sempre con lo stesso valore apotropaico “Crepi!” (sottinteso: il lupo). 

E questo deriverebbe dalla storia contadina, in cui il lupo era considerato una minaccia sia per il bestiame, che per gli abitanti di paesi e villaggi rurali. Il lupo era incarnazione del nemico, se non del male stesso. Quindi, per scaramanzia: “Crepi il lupo!”
Basti pensare semplicemente alla favola di Cappuccetto Rosso, e alle numerose interpretazioni e riscritture attuate nel corso degli anni. In quella di Perrault, ad esempio, non solo non esiste il lieto fine, ma la morale è presto fatta: non tutti i lupi hanno denti affilati, i peggiori sono quelli dai modi gentili, che si vogliono approfittare delle giovani fanciulle.
Anche Dante, nell’Inferno, individua nella Lupa connotazioni negative. Si tratta infatti di una delle tre fiere, i tre impedimenti alla via della salvezza. La lupa rappresenta la cupidigia, l’avarizia.
Romolo e Remo

Esistono anche connotazioni positive connesse alla figura del povero lupo. Ad esempio, nella mitologia norrena e giapponese erano considerati animali quasi divini; oppure alcune tribù nordamericane consideravano il lupo un animale-totem, spirito guida verso la via della conoscenza.

E come dimenticare il mito della fondazione di Roma, e della lupa che salvò Romolo e Remo da morte certa, allattandoli? Certamente non si può. In questo caso il lupo assume una connotazione positiva, anche se potrebbe trattarsi di un errore.

Lupa Capitolina

Potrebbe anche essere che Acca Larenzia (moglie di Faustolo, che trovò i gemelli e li crebbe come figli suoi) esercitasse il lavoro più antico del mondo: la prostituta.

Alcune interpretazioni la identificano con la “lupa”, parola che in latino significa anche prostituta (da cui, “lupanare“, luogo dove si svolge la prostituzione).

Fonte

Sorvolando sulla professione di Acca Larenzia, in questo caso sarebbe da associare al lupo un valore positivo, di cura e protezione. Questa interpretazione, che vede nella bocca della mamma lupo il posto più sicuro del mondo per i propri cuccioli, rivaluta l’antenato del nostro fido barboncino. Per molti (e non per forza animati da un fervore animalista) è diventato il significato preferito, a cui rispondere un sonoro “Viva il lupo!”

Tradizione nautica

Un’ultima interpretazione della “bocca del lupo”, nella tradizione nautica, vede le fauci della bestia trasformarsi in tutt’altro oggetto. Si tratterebbe infatti di una lavagna dove i capitani che arrivavano a Venezia registravano il loro arrivo e procedevano ad un piccolo censimento della quantità di uomini e merci portati a casa.

L’augurio diventa quindi quello di una buona navigazione ma anche di buon ritorno per i membri dell’equipaggio, assumendo nuovamente una connotazione positiva (staccandosi però dall’animale). La risposta corretta dovrebbe essere Che il Dio mare ti ascolti”.

Fonte

Benché l’Accademia della Crusca sia una fonte più che attendibile, noi non ci sentiamo di giudicare chi risponderà “Viva il lupo!” (Petaloso sì e Viva il lupo no?) e nemmeno chi lancerà una carinissima invocazione al Signore degli abissi.

Fate un po’ come preferite o, nel dubbio, limitatevi a ringraziare vivamente il vostro interlocutore.

E voi cosa preferite rispondere a chi vi augura In bocca al lupo?

Avete altre notizie sull’espressione “In bocca al lupo?” Segnalatecele, commentateci, scriveteci!


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2 COMMENTI

  1. Vorrei sapere perché alcuni sostengono che la frase “in bocca al lupo” proviene da una credenza CELTICA presso gli adoratori del dio ODINO i cui sacerdoti nella benedizione dei soldati che andavano alla guerra si esprimevano con questo augurio “in bocca al lupo” facendo riferimento al fatto che proprio con la morte avevi la possibilità di andare in paradiso in bocca del dio ODINO? È possibile questa storia? Se sì dove la si può trovare? Chi ne parla? Grazie

    • Ciao Armando,
      Non abbiamo trovato traccia di questa leggenda nelle nostre ricerche, possiamo però fare alcune considerazioni che speriamo possano tornarti utili. Innanzi tutto è molto improbabile si tratti di una tradizione celtica, in quanto il dio Odino non era adorato presso i popoli celtici ma dalle tribù germaniche e norrene (vichinghi).
      Una correlazione fra il dio Odino e il lupo però esiste. Le saghe mitologiche nordiche si concludono con il racconto del Ragnarok, ovvero la fine del mondo. L’apocalisse vichinga altro non è che una furibonda battaglia tra le forze dell’ordine e della luce guidate da Odino contro le creature del caos e delle tenebre guidate dal dio Loki. Durante questa epica battaglia ogni divinità si scontrerà e perirà contro la propria nemesi. Odino si scontrerà con il gigantesco lupo Fenrir e finirà divorato dallo stesso. Forse la leggenda da te citata trae spunto da questo episodio della mitologia norrena.
      Speriamo di esserti stati utili =)

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