festeggiare la laurea

Festeggiare il traguardo della laurea, di questi tempi, è complicato. E non solo a causa della difficile situazione che sta stravolgendo le nostre vite. Non sono solo i decreti, le misure di contenimento; non è nemmeno De Luca, con il suo arsenale di lanciafiamme, che smorza l’entusiasmo: si tratta di ben altro. Sono la preoccupazione per noi stessi e per i nostri cari, la tristezza e la paura che ormai sono diventate nostre compagne di stanza, il coinquilino che nessuno vorrebbe mai avere.

Ma non c’è niente di sbagliato nel festeggiare i propri traguardi, se lo si fa nel rispetto delle regole!

Vi abbiamo già parlato delle nuove modalità di discussione della tesi in modalità telematica. Schiere di laureandi stanno affrontando il momento più importante della loro carriera scolastica con la stessa agitazione di sempre. Ripetono e riprovano il discorso, si cronometrano, si preparano alle eventuali domande della commissione. Ma soprattutto controllano la connessione internet di casa.

Festeggiare un momento del genere, normalmente, richiederebbe la vicinanza di parenti e amici, una corona d’alloro e una bottiglia da stappare. Purtroppo non siamo in un momento “normale”, è necessario reinventarsi.

Spuntano allora storie di lauree in videoconferenza, alla quale non solo hanno partecipato laureandi e commissioni, ma anche amici e parenti lontani che, per l’occasione, hanno magari sfoggiato la cravatta più bella, il sorriso più sincero (e hanno silenziato rigorosamente il microfono!). Una volta conclusa la discussione, e proclamato il neodottore, è stato il tempo delle congratulazioni, degli abbracci virtuali, della lettura commossa dei ringraziamenti.

A noi è piaciuta molto l’idea di un gruppo di bambini giapponesi che hanno organizzato la cerimonia del diploma di seconda elementare su Minecraft, ritrovandosi insieme per festeggiare e giocare.

Certo, la laurea è un’altra cosa. Per molti è l’ingresso ufficiale nel mondo dei “grandi”, il coronamento di un lungo percorso fatto di sacrifici e rinunce. Per questo, secondo noi, merita di essere festeggiato, di essere celebrato, almeno virtualmente.

Verrà il momento in cui ci stringeremo e abbracceremo di nuovo, ma adesso dobbiamo fare il nostro dovere, restando a casa. Cogliamo l’occasione per ricordarci che anche nella distanza si può essere vicini, che la presenza non è solo una questione di carne e ossa, ma soprattutto di cuore.

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