Il giorno più triste dell’anno – o Blue Monday – si sta avvicinando. Perché farsi trovare impreparati?
Il terzo lunedì di Gennaio è stato indicato come Blue Monday, il giorno più triste dell’anno. A stabilirlo, nel 2005, è stato uno psicologo dell’Università di Cardiff (tale Dottor Cliff Arnall) che, basandosi su una serie di variabili, ha creato una formula per individuare tra tutti i giorni dell’anno il peggiore.
Grazie, l’umanità ne sentiva il bisogno.
Tra le cause della profonda tristezza del famoso Blue Monday ci sarebbero:
- la fine delle feste natalizie;
- i debiti accumulati comprando regali e svagandosi durante le vacanze;
- il fallimento del raggiungimento dei buoni propositi;
- le poche ore di luce delle giornate d’inverno.
Poi, se sei anche uno studente universitario, dovresti aggiungere all’equazione:
- la navigazione incerta nella meravigliosa sessione invernale;
- la consapevolezza di essere un procrastinatore seriale e di aver perso una montagna di tempo utilissimo per lo studio. Perché lo sappiamo tutti che è andata così.
Insomma, pare proprio che questo 21 Gennaio ci toccherà nuotare in una valle di lacrime. O forse no?
Se ti dico: “non pensare ad un elefante viola”, cosa ti viene in mente? Se ti dico: “oggi è il giorno più triste dell’anno, in cui tutti sono più tristi”, come ti senti? Personalmente bene, ma non benissimo. Ovviamente non esiste una motivazione scientifica che giustifichi la formula del Blue Monday. Che si tratti di un piano ingegnoso della lobby dell’industria cioccolatiera? Magari speranzosa di farci buttare sul cibo per dimenticare la nostra tristezza? O semplicemente di una bufala piuttosto antipatica, in grado di condizionare l’umore di moltissime persone per un intero giorno all’anno? Condizionamento o realtà?
Comunque sia, caro studente universitario, non farti travolgere dal loop del Blue Monday! Esiste un lato positivo in tutto:
- le feste natalizie saranno anche finite, ma quantomeno non rischierai di accumulare rotolini di ciccetta sballonzolina anche sulle dita dei piedi. Inoltre non sarai costretto a sentire la solita pro-prozia incartapecorita chiederti per l’ennesima volta: “Ma quando ti laurei?/Sposi/Riproduci? Io alla tua età…”.
- Il denaro va e viene, con le tue spese pazze hai contribuito a far girare l’economia. E poi il corpo è pienissimo di organi da vendere al mercato nero.
- Il fallimento dei buoni propositi sarà pure un tasto dolente. Ma comunque nessuno è perfetto. Un nuovo anno apre le porte alla tua lunghissima e integrata lista di buoni propositi: più ne hai da realizzare più è probabile farne fuori almeno uno.
- Certo, fa sempre buio presto, ma se ci pensi d’ora in poi le giornate andranno impercettibilmente allungandosi. È la strada della rinascita, stai viaggiando verso la primavera.
Inoltre:
- la sessione invernale è un fardello che dovrai portarti appresso finché non ti decidi a finire tutti gli esami. Lo so, è faticoso e stressante, ma ti aiuterà a crescere e ti insegnerà a gestire tempo ed energie. Inoltre, con un po’ di impegno, proverai l’inebriante sensazione di aver fatto un passo verso la laurea.
- Se invece sei disperato e intendi auto-fustigarti, fermati! Avrai anche bighellonato fino ad ora, annegando il senso di colpa nella crema al mascarpone, ma non tutto è perduto. Finché c’è caffeina c’è speranza.
Rimboccati le maniche e non farti trascinare sul fondo del Blue Monday.
Usa questo giorno per ricordare tutte le cose meravigliose che hai fatto fino ad ora e per pianificarne di nuove. Forse sarà necessario addentare un cioccolatino ogni tanto, o coccolare ossessivamente il cane per riacquistare un po’ di positività. Fatto? Bene. Ora ripeti insieme a me: il 2019 sarà il mio anno, sarà un grande anno.
E se non lo sarà pazienza. Esserti impegnato fa già di te una persona migliore. E l’unico Blue Monday a cui penserai sarà solo questo pezzo.
Credi di aver dimenticato come si studia? Forse sei solo distratto: ecco qualche consiglio per rimettersi in carreggiata!