Il giorno della laurea si avvicina. Sappiamo benissimo quanto stress possa provocare un evento così importante. Per smorzare la tensione, scoprite chi sono i tipi di laureando e a quale di questi assomigliate di più.
Tipi di laureando:
Il Perfezionista – Super organizzato
Ha stampato la tesi con un mese di anticipo, soffermandosi con minuzia chirurgica sulla scelta del colore della copertina, del materiale e del tipo di carta.
Sta ripetendo da due settimana il discorso (che chiaramente è da Notte degli Oscar) e la sua presentazione Power Point ha già ricevuto l’approvazione del relatore.
Ha già confezionato le bomboniere e i segnaposto personalizzati per la festa. Ha ordinato la corona d’alloro dal migliore fiorista della città e il bouquet coordinato.
Tutto è pronto per il giorno della proclamazione. Ha diviso accuratamente i compiti tra amici e parenti: la nonna a ore 13, regge il cappotto mentre si scattano le foto di rito, gli amici saranno disposti su due file parallele, pronti con gli spara coriandoli. La mamma, a ore 15, con la corona in mano: aspetta solo il suo ok per l’incoronazione. La dolce metà è invece addetta al servizio fotografico, con reportage social annesso.
Il Ritardatario
Stampa la tesi 24 ore prima della discussione. Prepara il discorso rigorosamente la notte prima, esponendolo con grande pathos al gatto.
Si informa sull’aula dove si terrà la cerimonia la mattina stessa, avvertendo con un messaggio di gruppo gli invitati.
Fortunatamente ha amici e parenti che gli vogliono bene e che si occupano di tutto il resto spontaneamente.
Niente è pronto. Si ferma sulla strada per la festa (organizzata dal/la fidanzata/o) a comprare una scatola di confetti che metterà al centro del tavolo.
L’isterico
Intrattabile da oltre un mese prima della discussione. Vuole che tutto sia perfetto, ma non regge lo stress. Infatti, la notte precedente ha una crisi di pianto isterico dalla quale anche il gatto fugge terrorizzato.
Prima di stampare la tesi ha vagliato dodicimila possibilità e combinazioni tra copertine, carta e colore della stampa. Nessuna andava bene, ma alla fine è tornato sulla prima scelta.
La mattina della discussione ha una crisi mistica sull’outfit. Svuota l’armadio sul letto e prova tutti i vestiti comprati dal ’92. Alla fine indossa comunque quello che aveva programmato.
Mentre aspetta il suo turno per discutere, si crea il vuoto intorno. Gli invitati temono di essere mangiati vivi e sono stanchi di sentire il discorso per la trecentesima volta.
Alla fine è tutta ansia immotivata e, stappando una bottiglia di spumante, tutto torna alla normalità.
Il fatalista – Zen
Ha fatto il suo, “e mo basta però. Come va, va!”
Ha affrontato con serenità gli ultimi giorni prima della discussione, ha stampato nei tempi previsti la tesi di laurea e preparato il discorso, ma senza impararlo a memoria. “La tesi l’ho scritta io, se non lo so io cosa devo dire…”
Sua madre è più agitata di lui, e tocca al laureando cercare di rassicurarla.
Ha organizzato un aperitivo easy con pochi intimi e confetti self-service: l’importante è la compagnia.
Prende con filosofia questa giornata: è la fine di un percorso, comunque vada sarà un successo.
Di tutti i tipi di laureando, questo è il più invidiato da tutti i colleghi per il suo mood rilassato e filosofeggiante. Confucio chi?
Il fuoricorso
L’eccezionalità dell’evento ha richiamato colleghi e amici da ogni angolo del globo. Finalmente l’impossibile diventa possibile: anche lui si laurea.
Ha avuto decadi per scegliere il tipo di rilegatura, il colore della copertina e il numero di copie della tesi. Una di queste resterà in Università come prova tangibile del suo passaggio.
Dopo la discussione è costretto a riconsegnare le chiavi dell’Università al Magnifico Rettore, con una lacrimuccia da parte di entrambi.
Durante la sua lunga carriera universitaria ha visto passare tutti i tipi laureando. Anche lui stenta a credere che adesso sia il suo turno. Per questo sono previsti festeggiamenti epocali, con tanto di fanfara e fuochi d’artificio.
