La proclamazione sta perdendo la sua emozionante luminosità? Andiamo a scoprire perchè!
Scala la montagna: la vetta della proclamazione ti aspetta!
Nel giorno della tua laurea, la proclamazione sarà sicuramente uno dei momenti più importanti della tua vita.
Hai passato gli ultimi anni a studiare e a prepararti per avere la possbilità di accedere ed essere all’altezza del tuo lavoro di domani.
Durante questi anni – che probabilmente sono stati i più difficili che tu abbia mai vissuto fino ad ora ma anche, senza ombra di dubbio, i più belli – tutto ha assunto un senso diverso.
È stato come acquisire lentamente consapevolezza e prepararsi un po’ per volta per la vita che inizierà il giorno in cui otterrai la laurea. Il giorno in cui discuterai la tua tesi e diventerai dottore.
Bene: quel giorno è oggi.
Il regalo più bello che tu potessi fare a te stesso è proprio questo: l’aver scommesso su di te e aver vinto! Hai dimostrato a tutti che hai saputo sopravvivere alle avversità (e allo stress per la tesi di laurea!) e sei riuscito finalmente a raggiungere il traguardo!
Stringi tra le mani il frutto delle tue fatiche e sii orgoglioso di te stesso… hai scalato la montagna: la vetta della proclamazione ti aspetta! 🙂

Quando le aspettative si scontrano con la realtà
Ecco. Tutto questo importante cammino che hai intrapreso con entusiasmo e portato avanti con costanza e sacrificio si merita una conclusione all’altezza delle aspettative.
Ma cosa succede realmente nelle università italiane? Il sole della proclamazione splende sopra le teste dei laureandi o viene oscurato dalla grigia nuvola della delusione?
Fortunatamente molti studenti universitari hanno concluso questo viaggio nel modo giusto.
Hanno avuto la possibilità, com’è giusto che sia, di scegliere chi avere vicino in un momento speciale e irripetibile come questo. Hanno potuto condividere con le persone scelte da loro le emozioni, le paure e le gioie. Com’è giusto che sia.
La proclamazione infatti non è solo l’episodio conclusivo di una serie di atti accademici, ma è qualcosa di più. Non si discute solo la propria tesi davanti alla commissione, ma ci si afferma come persona. Ed è giusto vivere questo momento nel rispetto della dignità di studente.
Ma, a quanto pare, non tutte le università la pensano così. O almeno non più.

Cosa succede negli Atenei?
A Milano, per esempio, gli studenti di Scienze Umanistiche potranno discutere la tesi pubblicamente, ma verranno proclamati durante una cerimonia privata collettiva che si terrà in un momento diverso. Una pura formalità spogliata della magia, che si riduce ad un appello asettico a cui potranno assistere solo due persone per studente (clicca qui per i dettagli).
A Bergamo sta succedendo la stessa cosa. In occasione della proclamazione pubblica di mercoledì 16 novembre 2016 (dai un’occhiata all’avviso in pdf), molti dei 180 studenti proclamati sono rimasti delusi. La sensazione che molti dei presenti hanno percepito è stata la stessa. Portare a termine il più velocemente possibile un dovere burocratico.
“I laureandi, infatti, non sono stati chiamati a raggiungere la commissione, né invitati ad alzarsi singolarmente, né tantomeno è stato permesso loro di godersi l’applauso dei propri cari in seguito all’annuncio dell’esito della propria esperienza accademica” (per maggiori informazioni, leggi l’articolo di BergamoNews.it).
Quanti altri studenti saranno privati di questo momento magico?
Noi diciamo “No alla proclamazione da catena di montaggio!”.
E “Si alle proclamazioni da favola!” come quella organizzata in piazza dall’Università di Trento… te la ricordi? 😀
Qualunque sia il tuo destino da laureando, nessuno potrà mai cancellare i bei ricordi legati agli anni universitari!
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In bocca al lupo! 😀