Corona d'alloro o Tocco Laurea? Questo è il dilemma!

Corona d’alloro o tocco di laurea? La laurea dell’amico/a si avvicina e vi state arenando su questa amletica domanda? Niente paura!

Ecco alcune dritte:

  1. LA TESTOLINA DEL NEODOTTORE È PREGIATA SICURAMENTE MA È 1!

Quindi… corona d’alloro O tocco di laurea, non entrambe. Non riuscirebbe ad indossarle contemporaneamente. Mettetevi in contatto con famigliari e altri amici e fate un’unica scelta.

2. CORONA D’ALLORO

Un po’ di storia (e significato).

Da dove arriva la tradizione della corona d’alloro per un neolaureato? 

Per rispondere a questa domanda bisogna cercare una macchina del tempo ben funzionante. Sì perchè l’usanza dell’alloro come simbolo di gloria arriva da molto lontano.

Per i Romani la pianta d’alloro era sacra. L’alloro era una pianta consacrata ad Apollo, dio del sole, ma anche della musica, della scultura, della pittura, della poesia. Apollo, dunque, era considerato, da tutti i Romani, un simbolo ed emblema di saggezza, intelligenza ed onore; a lui veniva consacrata anche ogni forma di vittoria. Proprio per questo motivo veniva raffigurato con dei ramoscelli di alloro intrecciati a mo’ di corona sul capo, proprio come un re.

L’alloro veniva posto sulla testa del generale trionfante. Gli veniva donata anche una corona d’oro, che riproduceva le foglie d’alloro (ma era un poco più preziosa!). Questa usanza risale ancor prima all’epoca delle conquiste di Alessandro Magno.

In latino la corona di alloro era detta laurus o laurĕa, che indicava anche la pianta di lauro e, per estensione, la vittoria. Dalla parola laurĕa deriva il significato moderno di “laurea” (titolo di studio), e il “laureato” (in latino laurĕātus) è appunto colui che porta la corona di alloro, come i dotti e i poeti.

Utilizzata anche come premio nelle gare sportive, la corona d’alloro divenne in età imperiale attributo degli imperatori. La corona trionfale era anche un tipico attributo della dea Vittoria, spesso rappresentata nell’atto di reggere o porgere un serto d’alloro.

Nel Medioevo la corona d’alloro venne utilizzata anche come simbolo di trionfo nella poesia e utilizzato per incoronare i grandi poeti (Dante Alighieri incoronato d’alloro è un’immagine comune).

Ornare il capo del neodottore con la corona d’alloro è diventata una tradizione. Questa tradizione si è diffusa ed è giunta fino a noi, in quanto una persona laureata è simbolo di virtù e sapienza, di grande onore e di grande sapere: le grandi conoscenze acquisite verranno messe in pratica nella sua vita e per questo merita l’incoronazione con l’alloro.

3. TOCCO e TOGA DI LAUREA

Qui si apre una vera e propria diatriba. 

Il tocco di laurea nella tradizione odierna corrisponde al cappello di forma quadrata tipico della tradizione anglosassone e statunitense. Niente a che fare con la storica tradizione universitaria italiana.

Ogni ateneo in passato aveva le proprie radicate usanze sull’abbigliamento accademico, che veniva utilizzato quotidianamente. Usanze e caratteristiche che provenivano anche dal mondo ecclesiastico in cui le università erano inserite.

Oggi invece è diventato un rituale legato esclusivamente alle occasioni ufficiali (come ad esempio l’apertura dell’anno accademico o le sedute di laurea). Capita allora di girovagare per l’università o fare zapping in tv ed imbattersi in signorotti bardati in modo anomalo. Lunghi mantelli neri (toghe) e particolari copricapi. Ma in Italia, sicuramente, non capita mai di vederli indossare il tocco di forma quadrata che fa ormai parte dell’immaginario collettivo, cosa ormai invece ben frequente da vedere sulle testoline dei neodottori subito dopo la loro proclamazione mentre goliardicamente festeggiano a gran voce il loro titolo.

In Italia le toghe non sono abbigliamento dello studente ma solo dei professori e del rettore. Negli Stati Uniti e nei Paesi Anglosassoni invece la toga è l’abbigliamento indossato dallo studente nel momento della proclamazione e obbligatorio in occasioni formali dell’università. Paese che vai… usanza che trovi.

Dopo il 1968 molti professori in svariati atenei avevano cessato di impiegare la toga e il correlato copricapo anche in occasioni formali, ma dagli anni Novanta si è ricominciato a usarle nuovamente. In alcune delle università italiane più antiche e prestigiose (per esempio Bologna, Padova, Firenze) anche gli studenti hanno iniziato a vestire toga e tocco durante le cerimonie di laurea, in genere in occasione del conferimento del dottorato di ricerca, in modo da dare particolare solennità alla cerimonia di riconoscimento del più alto titolo di studio.

In Italia le toghe sono nere ma bordate sulle maniche con i colori che differiscono per ciascuna facoltà.

Il tocco di laurea come lo intendiamo noi insomma è diventato una parte del nostro “abbigliamento accademico” ma non ha nulla a che fare con i particolari cappelli che realmente sono tenuti ad indossare docenti e rettore nelle occasioni formali.

4. INSOMMA… ALLORO O TOCCO? 2 COPRICAPI CON STORIE E SIGNIFICATI MOLTO DIVERSI.

A voi la scelta di quale è più indicato per il vostro dottore preferito!

5. DOVE ACQUISTARE LA CORONA D’ALLORO?

Semplice. Se volete una corona d’alloro vera, fatta di vero alloro, magari adornata con i colori della facoltà del vostro dottore… non vi resta che recarvi (con largo anticipo) da un bravo fiorista oppure depredare la pianta d’alloro della vostra mamma e armarvi di infinita pazienza e attrezzi per il fai da te. Se non siete così attenti alle tradizioni… potete trovarne di ben fatte anche in plastica. E si conservano meglio di quelle “vere”. Costano pure decisamente meno di quelle vere 🙂

6. DOVE ACQUISTARE IL TOCCO DI LAUREA?

Qui avete varie possibilità:

  • Tocco ben fatto, anima rigida, colore dell’università: in una cappelleria seria (quindi artigianale) e preparate il portafoglio. I prezzi si aggirano intorno ai 30€ fino ad arrivare a cifre decisamente più alte. Tenuta: sopravviverà probabilmente al neodottore che lo tramanderà a figli, nipoti e pronipoti. Durata: eterna (a meno che venga utilizzato a mo’ di fionda in momento di euforia da proclamazione).
  • Tocco ben fatto, tutto nero o al massimo con delle bordature dorate: internet e negozi di oggettistica (dove si trovano anche altri gadget per il neodottore). Tenuta: quel che serve. Durata: adatta per poter costituire un ricordo da conservare per il neodottore! Costo: inferiore alla cappelleria sicuramente ma un minimo investimento va fatto. Il costo dipende dalla qualità del prodotto. Sui 15-20€ è un prezzo ragionevole. Se ne trovano di molte tipologie anche semplicemente navigando in internet.
  • Tocco in cartoncino… Viva il FAI DA TE. Su internet si trovano moltissimi tutorial per costruirne uno da soli. Tenuta: probabilmente pochissima. Durata: se resiste una giornata intera siete già degli eroi! Costo: pochi euro, un po’ di capacità manuali e parecchia pazienza, oltre ad una buona dose di colla.

7. E LA TOGA?

Considerate che la toga non fa per ora parte della comune tradizione legata al festeggiamento della laurea in Italia. Su questa potete pure risparmiare. Solo in alcune università è più diffusa. Prima di acquistarla raccogliete informazioni sull’università del futuro dottore. Trovate alcuni modelli a costi contenuti su internet oppure nei negozi che vendono costumi teatrali, di carnevale e oggettistica.

Quindi… BUONA SCELTA tra “ONORE E GLORIA” e “GOLIARDIA ACCADEMICA”!

In questo articolo trovate alcune dritte sui colori legati alle varie facoltà universitarie. 

 

 

 

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