Indice analitico: per non perdere il filo del discorso!

Eccoti qui, valoroso reduce di quella che dovrebbe diventare la tredicesima fatica di Ercole: creare l’indice generale della tesi di laurea! 😀

Anche se la fine del tuo cammino spirituale verso la divina proclamazione sembra vicino, le tue gesta eroiche non sono ancora terminate! Dopo aver creato l’Indice Generale, capito la differenza tra indice e sommario e inserito correttamente le note a piè di pagina, ti manca solo un’ultima conoscenza da fare. Quella con l’indice analitico! 😀

Che cos’è un indice analitico?

Il termine analitico deriva dal latino analysis, che significa analisi.

Più dettagliato dell’indice generale, è con lui che avrai a che fare quando la tua tesi inizierà ad essere popolata da una certa quantità di materiale di supporto. Tra schede sinottiche, estratti di documenti, elenchi di nomi opere e simili, inizierai a sentire il bisogno di mettere ordine al caos!

Indice analitico: dai ordine al caos
Indice analitico: dai ordine al caos

Qual è la sua funzione?

Aggiungere informazioni dettagliate di natura diversa rispetto al tono discorsivo della narrazione. In questo modo potrai mantenere ininterrotto il filo principale del discorso e rimandare il lettore ad uno spazio preciso. Quello da te riservato ad un approfondimento più specifico. In particolare potrai creare tanti indici analitici quante sono le tipologie di documenti da allegare.

  • Indice analitico delle tavole/illustrazioni. Contiene schemi immagini e disegni. Aiuta il lettore a visualizzare, attraverso un solo colpo d’occhio, l’elenco di tutti gli oggetti grafici da te inseriti.
  • Indice analitico dei documenti. Contiene testimonianze reali o dati raccolti sul campo a seguito di un’indagine. Puoi inserire in questa sezione: interviste, informazioni derivate da colloqui interpersonali, risultati di esami ecc.
  • Indice analitico dei nomi e degli argomenti. Contiene l’elenco degli autori e dei concetti particolari cui fai riferimento nel corso della tua tesi. Accanto ad essi è molto utile riportare in quali pagine sono citati, per facilitare il lettore nella sua ricerca.

Differenza tra indice analitico e appendice

E se la tua tesi contenesse solo qualche elemento aggiuntivo? Non te la senti di creare un indice analitico perchè temi di non avere abbastanza “sostanza”? Non preoccuparti, puoi allegare una semplice appendice! 🙂

Essa nasce proprio per aggiungere informazioni accessorie non trattate in modo esaustivo nel testo. Alcuni esempi di cosa puoi mettere in appendice:

  • La versione originale di un testo raro. All’interno di una tesi di filologia, se il tuo discorso ruota attorno all’analisi di quel particolare documento, di cui hai magari solo tradotto alcuni brani.
  • Il testo originale di una legge o di un decreto legislativo. All’interno di una tesi di diritto, sarà utile per il lettore avere sotto mano il testo integrale da te commentato.
  • Un documento di importanza storica. All’interno di una tesi di storia, aumenta la rilevanza storica e contribuisce ad accorciare la distanza tra l’epoca del lettore e quella da te descritta nella tesi.

Se la fase di ricerca del materiale è terminata, dai un’occhiata alla nostra guida su come inserire nella tesi immagini, tabelle e grafici.

Ripasso di grammatica per correggere eventuali errori nel tuo eleborato? Vai a lezione da Totò!

Buon lavoro! 😀

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